lunedì 19 marzo 2012

LETTERA AL GURU RIOTTA SU JOHN DEMIANJUK




TANTO PER FAR GIRARE SUI BLOG LE RISPOSTE CHE VANNO DOVUTE A TANTI GURU CHE DOVREBBERO ANDARE FARE ...IL GURU!
Preghiamo chi di competenza di inoltrare questa nostra lettera al Sig. Gianni Riotta del quale non abbiamo l'e-mail personale.

Gentile Sig. Riotta,

dopo aver letto il suo articolo su La Stampa del 18 Marzo in merito alla morte del Sig. John Demjanjuk, abbiamo provato un senso di repulsione nei confronti di quelle affermazioni che sono state scritte senza nemmeno un minimo di accortezza, di ritegno, di prudenza e di logica.
Veniamo ai punti in questione:
1 - Lei scrive che il Demjanjuk era accusato di aver torturato, strangolato, massacrato e poi gassato (e ti pareva!) 850.000 ebrei. A parte la stupidaggine iperstellare della cifra, se si prende per buona questa accusa andrebbero fatti due conti: torturare, strangolare e massacrare una persona all'ora per 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno, senza sosta (Natale e Pasqua compresi), per fare fuori 850.000 persone ci vorrebbero 97 anni, la metà se raddoppiamo annualmente le vittime e un altra metà se le triplichiamo, ma siamo ben lontani dallo spazio di tempo di pochi anni entro i quali si sarebbero svolti i presunti massacri. Mi tolga una curiosità: chi le ha dato questi numeri? Io non conosco le persone lei frequenta ma ho l'impressione che siano ad alto tasso alcoolemico.
2 - Lei dice che queste vittime sono state massacrate " nei lager nazisti". Lei parla al plurale. Ma il Demjanjuk non era accusato per nefandezze successe a Sobibor e quindi in un unico campo?
3 - In definitiva, lei, sui punti 1) e 2) che prove documentarie e inconfutabili può esibire? Quali fonti verificabili può citare?
4 - Più avanti Lei scrive che il Demjanjuk avrebbe strangolato 10.000 innocenti. E' un errore o gli altri 840.000 si sono "miracolosamente" dissolti? Mi può spiegare come un uomo può strangolare 10.000 persone?
5 - Poi si arriva al punto dove Lei scrive che un "superstite" (di cosa non è dato a sapere, forse John non lo aveva strangolato bene!) asserisce che in una camera a gas una bolla d'aria salvò dalla morte una bambina dodicenne e che proprio il Demjanjuk gli ordinò di stuprarla e di ammazzarla. A parte il racconto che puzza di menzogna da molto lontano, questo "superstite" si è praticamente accusato di stupro e di omicidio senza rendersene conto e quindi perseguibile penalmente!
6 - John Demjanjuk pare venisse definito " Ivan il Terribile " per poi essere chiamato " Angelo della Morte". Ma quest'ultimo soprannome non era quello dato al Dr. Mengele?
7 - Bello il racconto di come con un tubo di metallo infierisce contro gli ebrei, li mutila con una spada e poi usa la frusta nei loro confronti nei loro ultimi momenti di vita.
Anche quì, caro Riotta, ha qualche riscontro, prova, documentazione ecc. o possiamo suggerire questo copione a Dario Argento oppure al regista del film " The Hostel " ?
8 - Lei scrive che "Ivan il Terribile" era un tale Ivan Marchenko (e quindi non era Demjanjuk), un ucraino di cui si persero le tracce nel 1944 proprio in Italia alla Risiera di San Sabba, vicino a Trieste. Può essere più preciso? Chi l'avrebbe visto? In quale frangente? Qualche straccio di prova che sostenga quest'affermazione?
9 - Questo "Ivan il terribile" sarebbe stato poi visto, scrive Lei, l'ultima volta in un bordello di Fiume. Sì ma da chi e quando? sembra un po' la storiella di Bin Laden e del Mullah Omar che, in Afghanistan, furono visti fuggire uno a dorso di mulo e l'altro su una vespa della Piaggio fra le aride montagne afghane mentre l'ipertecnologico mostro militare americano monitorava con satelliti e defecava bombe ad alto potenziale esplosivo.
10 - Lei scrive che Demjanjuk venne condannato a Monaco, per aver collaborato ad uccidere 28.000 ebrei a Sobibor. Ancora una volta le cifre cambiano come le stagioni ma sopratutto è inquietante una condanna al carcere senza prove, per un novantenne, in barella, che non parla, che non si esprime, con l'ossigeno al naso, ridotto ad una larva umana. Pericolosi delinquenti "accertati" se la cavano molto meglio e con molto meno.
11 - Il titolo del suo articolo in prima pagina è: "Demjanjuk, l'orrore di un secolo". Perché attribuisce a priori a questo signore la macchia di una colpa che, fino a prova contraria, non è mai stata provata?
Su Sobibor non esistono né prove di uno sterminio, nè l'esistenza di camere a gas.
E' disponibile documentazione su ricerche fatte in merito.
Vede, caro Riotta, tutti i racconti truculenti, da grand-guignol e immaginari che gravitano attorno ai campi di concentramento assomigliano molto, da una parte ai massacri e alle torture che i bolscevichi e la Cheka praticavano sulla popolazione russa durante la rivoluzione del 1917 e, dall'altra, ai film dell'orrore che Hollywood sforna allegramente in tutte le salse. Non sappiamo se Lei lo sa o se può permettersi il lusso di saperlo, ma i fautori del bolscevismo e i padroni di Hollywood appartengono alla stessa famiglia e Lei sa bene di chi sto parlando!
Ma a uno come Lei, così preparato in materia olocaustica, che ha studiato "Logica" all'Università di Palermo, giornalismo alla Columbia University di New York, dove è stato "mentor" dei laureandi, queste cose non c'è bisogno di dirle!
Cordialmente

Gian Franco Spotti
ilsagittario.inf@teletu.it

Ubaldo Croce
ubaldo.croce@tin.it

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