domenica 14 novembre 2010

IL MAGO GUERRIERO DI FRA SKORPIO. TRADUZIONE DI ETTORE MARANO


Per “Boney” Fuller, il generale intellettuale, l’occulto occupò una gran parte della vita, una lunga ricerca della verità, dietro i nascosti significati delle cose allo stesso modo della strategia, e della vita militare.
Allo stesso modo come aderente primigenio di Thelema1 scri­vendo la prima biografia di Aleister Crowley e più tardi diven­tando uno dei principali sostenitori inglesi del Fascismo, egli sacrificò la sua carriera militare in questa ricerca e in associa­zione con tante visioni ereticali.
L’odio nietzschiano di Fuller per il cristianesimo per la demo­crazia e per l’opinione del volgo, era in perfetto accordo con la legge della Forza e del Fuoco e l’inaugurazione dell’Era di Ho­rus così come lo era con la sua ammirazione per Mussolini, Hitler ed il totalitarismo in genere.
Allo stesso modo di altre personalità appoggiò, prima della guerra, il Fascismo, ma contrariamente agli altri, non rinnegò mai le sue idee.
ERETICO.
John Frederick Charles Fuller nacque nel 1878 da un pastore anglicano.
Ricordando poi più tardi la sua vita disse che era un’eretico già a 5 anni, a 11 anni le lettere da lui scritte alla madre erano de­corate con diavoli e tetri castelli gotici, primi segni di quello che sarebbe diventato uno dei suoi stupefacenti talenti di arti­sta.A 5 anni era affascinato dalle illustrazioni di Gustave Dorè per la Divina Commedia.
Ragazzo solitario basso di statura entrò nel College di Malver­ne nel 1893, in una classe di preparazione alla carriera milita­re.2
Nel 1897 entrò all’Accademia Militare di Sandhurst.
In quel tempo scriveva alla madre riguardo a degli idioti e bi­gotti che lo chiamavano eretico perchè mostrava perplessità su favole quali Giona inghiottito dalla balena.
Già dotato di mente filosofica scriveva che lo scopo della vita non era la felicità o la sofferenza ma progredire. Preoccupazioni intellettuali molto rare in un allievo ufficiale.
ESERCITO.
Esce da Sandhurst come sottotenente nel 1898 e viene destina­to al 43°reggimento di fanteria leggera Oxfordschire di stanza in Irlanda.
Fuller non aveva gli scopi da borghesotto tipici degli altri uffi­ciali.
Molto del suo tempo libero lo spendeva leggendo filosofia gre­ca e scientifica; incominciò anche a mostrare interesse per la pittura con una particolare predilezione per Rossetti e per Rem­brandt.
Durante la guerra dei Boeri era un’ufficiale addetto al contro­spionaggio, ma iniziò anche a scrivere poesie di tipo macabro.
Fuller cominciò anche ad avere una visione notoriamente criti­ca sulla dottrina militare che lo fece diventare il primo sosteni­tore della modernizzazione dell’esercito cominciò anche in questi tempi a mostrare ostilità per la democrazia e per le mas­se.
Spedito in India nel 1903 Fuller cominciò ad interessarsi alla cultura locale e all’occultismo.
Non era una propensione al soprannaturale ma il desiderio di cercare i reconditi significati della vita oltre l’apparenza. Co­minciò a frequentare santoni indiani e a pratica­re lo yoga.
ALEISTER CROWLEY
“Maledetto! Maledetto ! Maledetto! Con la mia testa di falco becco gli occhi di Gesù mentre è sopra la croce” Liber Legis 3:50-51
Fuller aveva già avuto notizie del poeta Alleister Crowley. Nel 1905 Crowley era in Darjeeling comandando la spedizione fal­lita a Kangchenjunga. Fuller gli scrisse col proposito di procu­rarsi i suoi libri. L’allora capitano Fuller scriveva per l’Agno­stic Journal.
Quanto alla politica scriveva a suo fratello “il socialismo è la feccia della democrazia. Il socialismo è contro il progresso perché tende a livellare dall’alto verso il basso.”
Ed era questo disprezzo per ogni servilismo per la massa pre­sente sia nel cristianesimo che nella democrazia che lo spinge­va a desiderare una nuova spiritualità.
Nel 1906 viene rimandato in patria per malattia, egli incontrò Crowley in un hotel nello Strand.
Fuller partecipò a un concorso con un premio di cento sterline indetto da Crowley per promuovere la sua poesia. Fuller fu il solo partecipante e sebbene non beccasse un penny, il risultato fu la prima biografia di Crowley THE STAR OF THE WEST.
Crowley vede in Fuller uno che al contrario di molti altri suoi contemporanei, non aveva paura di perdere rispettabilità attac­cando la religione cristiana, e ambedue detestavano allo stesso modo l’adulazione socialista del proletariato.
Nelle sue Confessioni Crowley scrisse che Fuller “ combatteva valorosamente contro la Cristianità, dalla parte di Saladino, alias William Ross Stewart, uno dei leaders della più attiva branca dell'agnosticismo militante”
L’associazione della stampa razionalista non aveva il coraggio per difendere i suoi giornalisti dai processi intentati loro per trasgressione alle leggi contro la bestemmia e i ranghi dell'e­sercito di satana si stavano arrendendo.
“Fuller era totalmente unito a me nella lotta contro il Cristia­nesimo. Egli lo considerava falso storicamente, moralmente in­fame, socialmente pestilenziale e da combattere politicamente...noi deploravamo il fatto che i militanti atei non fossero più aristocratici quali Bolingbroke. Non sapevamo che farcene degli scribacchini degli slums e dei demagoghetti di Hyde Park. Decidemmo di essere noi stessi di essere capi ma le uniche truppe di cui si poteva disporre erano formate da plebaglia prezzolata.”
Malgrado gli studi e la pratica di Fuller nello yoga e la sua ap­parente ammirazione per l’islam Crowley asseriva che Fuller fosse refrattario ad ogni forma di misticismo e all’occulti­smo infatti non ne tratta va nella STAR OF THE WEST . Crow­ley lo persuase che bisognava trattarne, per non farne ri­sultare un libro incompleto. Dopo questo il capitolo 7 del libro, secondo Crowley conteneva “una giusta e completa esposizio­ne del mio modo di vedere a riguardo, malgrado nelle 133 pa­gine non si menzionasse il mio Liber Legis.” In effetti Fuller considerava tutto ciò con disgusto personale. Per fargli un di­spetto, se così si può dire, Crowley glie ne mandò una copia , aspettandosi di dover fare una bella litigata, ma con sua grande sorpresa la rea­zione di fuller alla lettura del libro, fu entusiasti­ca.
THE EQUINOX
Nel 1908 Fuller si unì a Crowley nell’edizione dei diari magici di Crowley in TEMPIO DI RE SALOMONE.
Negli anni precedenti Crowley aveva iniziato a fondare il ma­gico ordine della Golden Down nominata da prima Stella d’Ar­gento. Fuller fu tra i primi due iniziati.
Fuller fu anche coinvolto in THE EQUINOX per la quale trovò i fondi. Scrisse con lo pseudonimo AQ. Sebbene il coinvolgi­mento del Nostro con l’occultismo fosse di lunga durata la sua amicizia col Crawley non lo fu. Sembra che la rottura avvenis­se per gli intrighi di Georghe Raffalovic, figlio di un banchiere russo ebreo. Era diventato amico di Crowley che gli aveva affi­dato la pubblicazione dei libri.
Al ritorno di un viaggio in Algeria, Crowley fu sorpreso dalla notizia che Raffalovic si era fatto passare come un procuratore di Crowley proponendo di unirsi a una società per EQUINOX, falsificando la firma di Crowley sugli assegni, allo stesso tem­po propalando calunnie su Crowley fra i suoi amici, Fuller in­cluso.
L’apice arrivò nel 1911 quando Jones citò in giudizio un libello scandalistico chiamato LOOCKING GLASS.
Le accuse principali per cui Fuller domandava a Crowley di far qualcosa erano quelle di immoralità e omosessualità, Fuller ve­niva coinvolto.
Crowley pensò poco saggiamente di appoggiare Jones e dopo che Jones perse la causa i media fecero Crowley a pezzi .
Fuller ovviamente trovò che l’intera situazione non potesse più essere tollerata e ruppe i contatti.
Malgrado si fossero reciprocamente mandati a quel paese, am­bedue continuarono ad avere la massima considerazione a li­vello intellettuale l’uno dell’altro.
Crowley tentò di riallacciare con Fuller nel 1920 e nel 1924 con uno scambio di lettere che non ebbe esito.
MILITARE ERETICO.
“ Ti darò una macchina da guerra. Tu attaccherai le genti e nessuno ti resisterà. Questa è la legge della battaglia di con­quista!” Liber Legis 3:7-9
Durante questo tempo Fuller si fece notare a livello militare come un eretico.
Scrisse dei manuali militari in cui sosteneva la necessità della meccanizzazione e di nuove tattiche ad essa correlata in un tempo in cui la cavalleria era ancora considerata l’arma risolu­tiva.
Malgrado i suoi sforzi di andare al fronte Fuller spese la mag­gior parte del suo tempo durante LA GRANDE GUERRA pia­nificando le operazioni sul fronte francese, allo stesso tempo continuava a scrivere articoli sulla strategia della guerra attac­cando le tattiche convenzionali.
Promosso maggiore nel 1916 Fuller fu invitato a scrivere un corso d’informazione per ufficiali graduati della terza armata sulle nuove armi, fece anche corsi solo per ufficiali in cui inse­gnava ai suoi superiori.
Questo fu l’inizio della scuola per ufficiali superiori.
Le sue teorie di penetrazione militare furono rese pratiche dallo sviluppo dei carri armati.
Fuller fu assegnato alla HEAVY BRANCH più tardi denomi­nato TANK CORPS.
Viene descritto da un suo collega il capitano Charteris nel se­guente modo: “ un tipo di soldato totalmente fuori dalle con­venzioni, una fucina di idee, e con una fluente espressività, ca­pace di mettere in discussioni, opinioni, autorità e tradizioni tramandate. La sua specialità erano le religioni orientali da cui poteva trarre riferimenti per lo spiritualismo,l'occultismo, la storia militare e la strategia...”
Nel 1917 egli divenne responsabile dell’addestramento e del servizio informazioni.
Nel 1917 Fuller fece uscire il primo manuale di addestramento dei carri armati.
Nel 1918 Fuller andò finalmente in prima linea e comandò il primo attacco massiccio di carri armati contro la linea Hinder­burg preoccupando l’alto comando il quale vedeva i tank utiliz­zati come arma offensiva mentre prima si consideravano i carri come arma difensiva o di supporto alle truppe d’assalto.
Viene assegnato allo stato maggiore per prendersi carico dei tanks.
Il suo piano del 1919 per utilizzare i tanks come strategia of­fensiva non fu adottato fino alla seconda guerra mondiale, ed anche ottimamente durante la guerra arabo-israeliana, la strate­gia doveva paralizzare sia il comando nemico ( il cervello!) allo stesso momento delle forze combattenti nemiche ( il cor­po).
Nominato capo del SD4 , ovvero responsabile per ogni tipo di addestramento passò poi all'organizzazione dei carri armati, fa­cendoli diventare un corpo separato dell'esercito.
Tra il 1918 ed il 1920 pubblica un suo settimanale Tank's Note, e propugna con fervore lo studio della Strategia su basi scienti­fiche.
Nel 1919 vince la medaglia d'oro per il Premio per il miglior saggio di arte militari.
La sua ostinazione nel volere la sostituzione della cavalleria con i carri armati gli procura forti ostilità negli ambienti tradi­zionalmente conservatori dell'Alto Comando, malgrado abbia­no le sue idee accoglienze entusiastiche in Francia ed in Bel­gio.
Alla fine della guerra Fuller guardò con sfiducia, sia al ruolo nuovo degli USA nel mondo del dopo guerra, sia all'intrusione della Società delle Nazioni negli affari internazionali, enelle controversie politici e nei negoziati per la pace, sia al ruolo che i politicanti inglesi intendevano affidare all'Esercito. Come sempre Fuller decise di difendere il ruolo del corpo dei carri Armati.
Ma cominciò anche a considerare come ci fosse il bisogno che l'arte della guerra non rimodellasse solo l'esercito ma anche l'intera nazione e l'individuo stesso.
DISTRUZIONE CREATIVA.
La visione della guerra da parte di Fuller è al contempo esoterica e filosofica.
“Senza la guerra non potremmo cacciar fuori gli usurai dal
tempio dell'umanità. Il vero scopo della guerra sta nel creare e non nel distruggere.” RIFORMA DELLA GUERRA, 1923.
In questo libro, Fuller introduce più temi politici e filosofici di quanto fosse stato fatto prima. La guerra viene definita come il “Dio della creativa distruzione mostra una spietata iconocla­stia sintetica. Grandi nazioni sono nate dalla guerra perché la guerra è diventata il punto focale di concentrazione delle energie nazionali. Grandi nazioni decaddero con la pace.”
Il libro introduce la maggior parte degli argomenti che venivano sentiti da Fuller: la lotta alla democrazia parlamentare, al socialismo ed alla Società delle Nazioni. Il libro divenne un best-seller.
Come insegnante alla Scuola di guerra, Fuller oltrepassò i suoi predecessori. Chiedeva ai suoi allievi lo studio della filosofia greca, della storia militare Napoleonica e del Psicologia delle Folle di Gustave Le Bon.
GUERRA COME MAGIA.
L'occultismo restò una parte integrante del pensiero di Fuller.
Nella rivista dell'Occulto apparve un suo articolo sulle arti oscure che in quanto discendenti nel cuore delle cose divengono realmente bianche.
Nel suo libro del 1926 YOGA: UNO STUDIO SULLA FILOSOFIA MISTICA DEI BRAMINI E DEI BUDDISTI, Fuller si definisce come un cercatore della verità e che per un guerriero la guerra è il mezzo per arrivare alla verità.
L'occultismo è alla base delle sue teorie militari.
Fuller nel libro del 1926, Basi della Scienza della Guerra, dice che la scienza della guerra si basa su una natura tripartita con interconnessione fra l'uno e l'universo, e inerzia e cambiamento.
Il Tempo è diviso fra Passato, Presente e Futuro, Forza, fra Energia, Moto e Massa, il Pensiero fra Conoscenza Fede e Opinione, Natura fra Terra, Acqua e ed Aria, l'umanità fra uomini, donne e fanciulli, la materia, fra solidi, liquidi e gas, l'Uomo fra Pensiero, Anima, e Corpo il quale è suddiviso in struttura , controllo e mantenimento.
I tre elementi sono staticità (negativo) , azione ( positivo) cooperazione ( relativo).
Applicando questa numerologia all'arte militare, la guerra era basata su tre forze, mentale morale e fisica.
L'idea costante di Fuller era che la guerra fosse una forza creativa capace di assicurare al mondo una pace più perfetta.
Nel 1926 Fuller viene nominato aiuto del nuovo capo dello staff imperiale. Il Sunday Times disse che si trattava probabilmente del più abile uomo dell'esercito.
Ma malgrado gli apprezzamenti che aveva in tutto il mondo come pensatore militare, continuava ad incontrare l'opposizione sorda degli ufficiali più retrivi.
Nell'ultimo periodo del 1926, viene mandato in India a riferire sullo stato della modernizzazione dell'esercito . Il suo rapporto che rimarca la mancanza di comunicazione e la necessità di sostenere economicamente gli uomini delle tribù, viene considerato un'insubordinazione.
Sempre nel 1926 gli viene affidato il comando del settimo reggimento di fanteria, un grande onore, ma ancor di più il comando della Base di Tidworth dove si stanno formando i nuclei sperimentali della prima grossa unità meccanizzata.
Ma il fatto che i suoi compiti nell'amministrazione della base divengano per lui un fardello gravoso distogliente dal suo interesse primario, cioè l'organizzazione delle unità meccanizzate, che secondo lui sono relegate dagli alti comandi in posizione subordinata, fa in modo che lui rassegni le dimissioni per protesta. Il Ministero della Guerra lo implora di ripensarci. Comunque gli storici concordano nell'ammettere che se le sue direttive fossero state ascoltate le truppe corazzate sarebbero state meglio utilizzate dalle forze alleate.
Dal 1926 al 1933 data del suo lasciare il servizio come generale di divisione ( Major General a differenza del corrispondente grado nell'esercito italiano non vuol dire generale di Brigata, che in inglese si dice brigadier! n. d. t.) Fuller comincia a pensare come le sue idee di riforma possano essere conseguite politicamente. In questi sette anni di relativa oscurità, scrive ben nove libri.
FUOCO E SANGUE.
I libri di Fuller in questo tempo sono pieni di durissimi temi fascisti, quali la condanna della democrazia parlamentare e l'anelito ad un'Europa Unita.
Nel suo libro RIVOLTA IN INDIA definisce la democrazia come formata da un massimo di corpo ed un minimo di cervello, considerandola un “malanno”.
Non è scemata la sua avversione al Cristianesimo. Scrivendo al suo amico di lunga data Christopher Starr dice che il primo passo per l'era delle macchine sta nel distruggere gli ideali cristiani nel mondo , una dottrina da schiavi basata sulla paura.
Ora vuole trovare per l'umanità una nuova spiritualità come è stato per lui scoprire Thelema 20 anni prima.
L'autorità deve controllare il Mondo mediante una nuova aristocrazia. Ci deve essere un insieme di miti, dei Santi Graal che devono ispirare l'uomo a più alti ideali e non a vivere semplicemente la vita a livello animale.
Ne i DENTI DEL DRAGO: UNO STUDIO SULLA GUERRA E LA PACE del 1932, propugna la necessità di unn radicale cambiamento politico e sociale e dice che democrazia e socialismo sono i due necessari corollari dell'egualitarismo cristiano.
La guerra ha come scopo il giungere ad una pace perfetta. Senza la guerra l'unica pace che ci sarebbe , sarebbe la PAX PERPETUA un ottimo motto per campanari.
Il suo libro del 1932 GUERRA E CIVILTÀ OCCIDENTALE
suscita le proteste vivissime del sottosegretariato permanente agli affari militari, in quanto afferma che le cause della guerra civile in Cina , in quegli anni, ( che sarebbe culminata con l'invasione Giapponese, n. d. t.) risalivano al fatto che la Guerra dell'Oppio fosse stata scatenata dall'Impero britannico per prendere Hong Kong e aprire i porti cinesi ai mercanti stranieri, fra i quali la parte del leone l'avrebbero fatta gli inglesi!
Nel dicembre del 1933 a 55 anni lascia definitivamente l'esercito. Per tutto questo tempo è stato considerato eretico da molti ufficiali. Il nuovo capo dello Staff imperiale generale lo considera “sleale” e si rifiuta di leggere i libri di Fuller per paura che lo facciano arrabbiare. I suoi libri verranno letti invece con attenzione dagli ambienti militari tedeschi e sovietici.
Nel 1934 inizia una carriera di giornalista nella stampa popolare. Si imbatte nella British Union of Fascism, BUF; di sir Osvald Mosley, un altro eretico contro l'inerzia del sistema , tanto da gettare alle ortiche una carriera promettente nel governo laburista.
Nel giugno del 1934 Mosley organizza un comizio imponente all'olimpia. I tentativi organizzati comunisti di disturbare vengono efficacemente contrastati, con un minimo di feriti ( fra loro!) dalle camicie nere di Mosley. Ogni segno di energia giovanile viene guardato con orrore, naturalmente, dalla destra conservatrice, anche da quegli esponenti che hanno appogiato Mosley.
È il preciso momento in cui Fuller decide di aderire al BUF scrivendo a Mosley che il tempo di unirsi ad un uomo è quando quest'uomo attraversa il suo momento più duro.
Diventa il responsabile militare del BUF, futuro ministro della guerra in un eventuale governo fascista, e membro del direttorio politico, probabile candidato al Parlamento, scrive per i giornali del movimento e tiene discorsi.
Sempre nel 1934 nel libro UNITÀ E DIFESA DELL'IMPERO parla della minaccia che l'oligarchia ebraica mondiale, attraverso il Comunismo e la Società delle Nazioni, rappresenta. Nel dicembre del 1934 Fuller visita Hitler. Negli anni seguenti ha frequenti contatti con Von Ribbentrop, il ministro degli esteri tedesco, e Rudolph Hess il delfino di Hitler. In settembre è invitato ad assistere alle manovre militari tedesche. Il mese seguente è mandato da Lord Rothermere, un vecchio supporter di Mosley, a seguire come inviato speciale la Guerra di Etiopia.
Andando a Roma, parla con il duce e gli spiega che l'accanimento della stampa inglese contro di lui è dovuto alle mene ebraiche. Viene aggregato ad un reparto di camicie nere, dei quali scriverà “ancora devo incontrare gente più generosa e cortese.”
La sua autobiografia del 1936 MEMORIE DI UN SOLDATO NON CONVENZIONALE conclude reiterando il bisogno di una nuova spiritualità, profetizza il risveglio asiatico, e descrive la lotta fra la democrazia decadente ed il fascismo sorgente, quest'ultimo portatore di una più alta forma di libertà.
In quell'anno un altro libro THE FIRST OF THE LEAGUE WARS ritorna sul concetto delle tre nature e afferma che il regime corporativo fascista, ha come obiettivo l'occuparsi della mente, dell'anima e del corpo di ogni suo cittadino. Per Fuller gli stati sono entità biologiche, che si devono espandere razzialmente ed economicamente e le cui lotte per l'espansione sono comparabili al tentativo di un organismo di crescere. Considera come crociati i colonizzatori dell'Abissinia. E Hitler il liberatore della Germania dal giogo ebraico. Considera il comunismo russo una creatura degli ebrei così come considera l'intervento dell'America nella grande guerra, come dovuto alla loro influenza su Woodrowe Wilson.
L'antisemitismo del Terzo Reich è spiegato come una reazione alla grande finanza internazionale.
Malgrado la sua aperta adesione al fascismo, Fuller è ancora rispettato negli ambienti militari. Viene mandato come osservatore dell'esercito durante la guerra di Spagna.
Visita Franco e le truppe anticomuniste.
La sua obiettività è tale che l'incarico gli viene rinnovato l'anno
seguente.
Poco prima dello scoppio della seconda guerra Mondiale egli scrive , in THE ARMY QUATERLY, che la guerra civile spagnola è lo scontro fra due sistemi finanziari, uno fondato sull'autarchia, l'altro sul capitalismo finanziario internazionale.
Al suo amico e compagno di studi, lo storico militare Basil Liddel Hart, anche lui promotore della modernizzazione dell'esercito, scrive che non è attratto dal Fascismo perché vuole i popoli schiavi ma perché li vuole liberi per davvero. “L'autorità senza libertà è dispotismo, la libertà senza autorità anarchia. Non voglio nessuna delle due, ma un giusto bilanciamento fra libertà ed autorità”.
Fuller afferma di trovare più libertà intellettuale nella Germania nazionalsocialista che nella democratica Inghilterra.
Nel 1939 viene invitato come ospite di riguardo al 50° genetliaco del Fuhrer., uno dei due soli ospiti inglesi , cosa che suscita scandalo nella stampa inglese.
È ovviamente impressionato dalla completa meccanizzazione dell'esercito tedesco, e il Fuhrer , stringendogli la mano gli dice “spero che sia compiaciuto di suo figlio!”, (intendendo l'esercito tedesco nato dalle sue teorie, n. d. t.).
Scrive ad u giornale tedesco “sono stato onorato di essere invitato al compleanno del Fuhrer. Al di fuori degli eventi politici, l'ho accettato con gioia perché non solo dell'anniversario della nascita di un grande uomo si tratta , ma della rinascita di una grande nazione”.
Si trovava d'accordo con Carlyle nel dire che la storia è fattsa dai grandi uomini ed osservava che il sentimento di grandezza permeava tutta la Germania. Poneva una questione: dovevano gli inglesi sentirsi minacciati o invidiosi per il fatto che la Germania in soli sette anni avesse ricuperato il prestigio? La risposta era ne l'uno ne l'altro.
“ durante l'intera vita ho sempre apprezzato di più il forte che il debole. Ormai credo nell'uomo forte, fisicamente, spiritualmente e moralmente.”
In BATTAGLIE DECISIVE : LA LORO INFLUENZA SULLA STORIA E SULLA CIVILTÀ identifica la guerra come lo scontro decisivo fra miti, culture e sogni. Ritornando al concetto a lui caro delle tre nature descrive come il trinomio, ordine autorità e disciplina di Cesare fosse finalizzato al controllo stretto e totale sul potere finanziario usurario che aveva rovinato lo stato Romano.
Egli aveva notato come l'etica capitalistica protestante appoggiandosi principalmente sul Vecchio Testamento avesse di fatto “ Giudaizzato il pensiero economico della nazione.”
LA SECONDA GUERRA MONDIALE.
Io sono il guerriero , signore dei quaranta; gli ottanta tremeranno di fronte a me e saranno annichiliti. Liber Legis 3:46
Le teorie di Fuller sulla guerra meccanizzata vennero validate dalla vittoriosa conclusione della guerra lampo Hitleriana in Polonia.
Malgrado temesse di fare la fine di Mosley e degli altri settecento militanti del BUF internati durante la guerra come disfattisti, rimase solo sotto la sorveglianza del MI5, continuando a fare una campagna contro la politica della resa senza condizioni, e a favore dei diritti dei prigionieri politici fascisti inglesi.
I suoi servigi come esperto militari su basi giornalistiche erano sempre richiesti, malgrado la sua conclamata fede fascista.
Anche i capi militari volevano il suo richiamo in servizio, bloccato ovviamente per ragioni politiche. Però continuò ad offrire consigli su questioni militari.
Nel mezzo della seconda guerra mondiale il secondo volume di BATTAGLIE DECISIVE descrive come la disfatta Napoleonica fosse stata causata dai banchieri ebraici. Predicava anche gli ideali napoleonici di una nuova Europa basata su nazioni etniche , omogenee razzialmente e sui principi di sangue e Suolo.
Per Fuller il Fascismo era una nuova religione nazionale basata sulla disciplina , l'abnegazione, e l'autorità. Nell'ultima pagina descrive la guerra civile di Spagna come la prima delle guerre fra Assolutismo e democrazia ovviamente facendo vedere e sue preferenze per il primo.
MAGO E GUERRIERO.
Nel numero dell'aprile 1942 di OCCULT REVIEW , Fuller spiega le basi occultiste del pensiero militare.
“Ambedue, magia e guerra, sono coercitivi, propiziatori e dinamici. Il loro scopo è di influenzare gli eventi. Quando nei suoi manuali il soldato afferma che la guerra è il mezzo per imporre la sua volontà sul nemico, entra nel campo della Magia e quando il mago vuole imporre la sua volontà alle sue vittime, egli salta nel reame della guerra.”
Ovviamente scrive che la propaganda è una forma di magia e quindi Goebbels un mago.
In MACHINE WARFARE (1942) Fuller loda la Francia per essersi arresa alla Germania. Descrive la guerra come uno scontro fra plutocrazia e Lavoro ( sul quale il Fascismo basa la sua economia. Nel capitolo finale raccomanda di liquidare gli inabili al combattimento.
Con l'avvento dell'era nucleare scrive all'amico Meredith Starr nel 1946 . L'uomo non è stato fatto per distruggere ma per creare , ma ha tutti e due i poteri. Non c'è solo, Shiva , solo Visnu, solo Brahma ma tutti e e tre. Ogni cosmo è nato con un fiat lux, ed è questo che il mondo occidentale sta aspettando. Un lampo di divina immaginazione che faccia scoppiare unn nuovo ciclo nella storia del mondo, non una nuova religione o un nuova politica.
Nel 1948 continua a chiamare a raccolta per un movimento razionale verso lo stato totale. Si oppone i tribunali internazionali di Norimberga per i cosiddetti crimini di guerra. Lamenta che non ci sia più la possibilità di restaurare un poter militare tedesco contro l'URSS.
Ancora nel suo famoso saggio del 1948 LA SECONDA GUERRA MONDIALE: STORIA TATTICA E STRATEGICA Fuller riesce a mettere temi fascisti fra le righe.
Biasima le azioni brutali dei partigiani russi, condanna la politica della resa senza condizioni che ha prolungato la guerra finché i russi si sono impadroniti di mezza Europa.
Le ragioni occulte di questa guerra sono state per espandere il comunismo.
Afferma che i bombardamenti indiscriminati sulle città tedesche indifese rimarranno per 50 o cent'anni come il monumento della barbarie degli alleati e faranno rimanere generazione dopo generazione nei tedeschi la volontà di rivincita.
Fuller continua la carriera pubblicistica dopo la guerra e scrive ancora 13 libri di cui l'ultimo è GIULIO CESARE UOMO, SOLDATO E TIRANNO. Da anche consigli per combattere il comunismo, malgrado il suo sogno di Europa Unita sia più rivolto contro gli USA che contro l'URSS.
Il suo propugnare la difesa dell'Europa ed una forte unificata Germania gli suggerisce una lettera a Heinz Guderian il teorico tedesco dei Panzer incontrato da lui prima della guerra.
“Noi sentiamo la diminuzione dell'influenza dell'uomo bianco ma non riusciamo a scovare il sotteraneo e crescente comun (ista) pericolo.”
Malgrado sia obbligato dall'editore a sfumare le sue visioni politiche nell'edizione del 1951 di BATTAGLIE DECISIVE, continua ad esaltare le riforme sociali Mussoliniane del 1920.
Fuller afferma che la guerra mondiale sarà resa obsoleta dalla
bomba atomica.
Egli predice che ci sarà una guerriglia, psicologica economica e militare fra Russia ed America. Non si aspettava molto dalla NATO e scrivendo a Liddell Hart diceva. La nostra unica speranza è che la Germania produca un nuovo Hitler e questa volta noi lo seguiremo.
Nella meta degli anni cinquanta Fuller era molto rispettato negli ambienti militari americani e fra i prfughi anticomunisti est-europei.
Nel 1963 Fuller e Liddell Hart ricevono la medaglia d'oro Chesney dall'istituto unito del servizio reale, la più alta onorificenza che la comunità militare possa loro dare.
Fuller muore nel febbraio del 1966. ha fatto 45 libri, centinaia di articoli ed è rimasto malgrado il suio disgusto per la punbblica opinione un giornalista di grido. Il TANK JOURNAL lo definisce un “ gigante Intellettuale”; il suo biografo Anthony Trythall conclude. “Lasciateci sperare che non sia passato definitivamente il tempo degli uomini con ampi orizzonti”.

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