martedì 8 giugno 2010
FRANCIS PARKER YOCKEY ED IL DESTINO DELL'EUROPA ALFONSO DE FILIPPI
ALFONSO DE FILIPPI
FRANCIS PARKER YOCKER
ed il destino dell'Europa
APPUNTI PER UNA PREMESSA
“Per Arnaldo (Mussolini), l’Europa correva tre pericoli mortali: il bolscevismo, la plutocrazia statunitense e la potenza delle razze di colore, una potenza fisica, una forza del numero….. La via indicata da Roma avrebbe potuto rappresentare l’ultima speranza per un continente condannato dall’incapacità dei suoi governanti democratici a fronteggiare questi pericoli” Marco Curzi L’Internazionale delle Camicie Nere(Mursia, Milano, 2005, pag. 393)
“Il Fascismo duro è sempre stato paneuropeo. Il tema dell’unità dell’Europa è già molto importante negli anni 30. A condizione che sia una “buona Europa”, non l’Europa dei mercanti, non l’Europa dei finanzieri o dell’internazionale comunista…un’Europa virile, eroica, bianca…” Zeev Sternhell La Destra alla conquista delle coscienze? in Diorama LetterarioAprile 1989.
Roger Eatwell Fascism a History(Pimplico, London, 2003) pag188 “Vi era sempre stato nel Nazismo un filone che era europeo più che nazionale, sebbene in un certo senso, tale antitesi sia falsa dato che molti nazisti vedevano la Germania come il leader naturale dell’Europa. Ma vi era anche un aspetto più genuino dell’europeismo nazista…” Pag. 193 Hitler “….mirava a un nuovo ordine europeo più che alla rinascita della Germania- Una Europa Ariana che sarebbe stata in grado di superare i mali gemelli del comunismo sovietico e del capitalismo americano”
“ Tutti i fascisti … parlavano di una crisi generale della civilizzazione europea… e non tanto di difendere o restaurare una civilizzazione ormai decrepita quanto di creare una nuova civiltà di uomini nuovifatti a loro immagine … Per quanto ciò possa sembrare pretenzioso, il punto era che i fascisti vedevano la loro missione rigenerativa sia a livello nazionale che internazionale; essi concepivano il loro ruolo in termini europei”Philip Morgan Fascism in Europe 1919-1945 Routledge, Gran Bretagna, 2003, pag. 161
“..la guerra del nazionalsocialismo era la guerra per l’indipendenza e l’unità dell’Europa contro gli imperialismi russo e americano e.., quale ne fosse il prezzo , essa avrebbe conservato all’Europa e all’uomo banco il suo posto nel mondo.”A. Romualdi Il Fascismo come fenomeno europeo (Edizioni de L’Italiano,s.a.i.pag. 184)
“Dal 1940 in poi il piccolo nazionalismo statale della maggior parte dei fascismi si trasformò progressivamente in un nazionalismo pluralista dai grandi spazi e pertanto, soprattutto a partire dal 1943, il nazionalfascismo si convertì in Eurofascismo H-W.Neulen L’Eurofascismo e la seconda guerra mondiale(Volpe, Roma, 1982, pag. 7).
“Riorganizzata su base razziale e dominata dalla Germania, l’Europa sarebbe diventata lo strumento della volontà nazionalsocialista di dominare il mondo. Tutte le scelte d’ordine tattico e persino le soluzioni di carattere provvisorio, come il mantenimento delle nazionalità europee, la divisione dell’URSS in territori coloniali da adibire a questo e quello scopo e la delimitazione delle rispettive sfere d’influenza dell’Italia e della Germania, restarono subordinate al concetto fondamentale di un’Europa, nuova potenza mondiale di fronte alla quale agli Stati Uniti non sarebbe rimasto altro da fare che dichiararsi vinti” AA VV Dizionario dei Fascismi (Bompiani, Milano, 2002, pag. 460.)
Occorrerà dirlo: sotto la svastica, nella fornace della guerra, aveva cominciato a nascere un’Europa diversa. Quisling, il capo del governo fascista di Norvegia, la prefigurò in un discorso del 1942 “L’Europa, stretta fra i due colossi che le sono cresciuti accanto, si troverà in pericolo se non sarà unita in una stabile federazione di libere nazioni.”Un’Europa “di libere nazioni”, però “unita”. Ovviamente, Quisling è divento sinonimo della vergogna collaborazionista Maurizio BlondetComplotti II(Il Minotauro, Milano, 1996, pag. 44. )
Domenico Losurdo Nietzsche, il ribelle aristocratico(Bollati Boringhieri, Torino, 2002, pag 841e segg. )“.ancora all’immediata vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, un testimone diretto del nazismo- proviene dalle sue file-(H.Rauschning) sottolinea il pathospaneuropeodi questo movimento, che, in nome già della affinità razziale, a lungo insegue l’idea dell’alleanza con l’Inghilterrae con altri paesi coi quali pure avrebbe finito con l’impegnarsi in uno scontro mortale. Un inno all’uomo europeo scioglie Rosenberg, e quest’inno Goebbels continua ad intonarlo mentre i paesi europei sono impegnati in una lotta mortale l’un contro l’altro. Il fatto è che il Terzo Reich continua ad atteggiarsi ad autentico rappresentante della civiltà e della storia dell’uomo europeoe dell’aspirazione all’unità dell’Europa. Particolarmente espressiva, da questo punto di vista, è la figura di Himmler: egli rimase: sempre dell’idea che l’autorità, in Europa, dovesse appartenere ad un’elite razziale organizzata in squadre di SS, prive di legami di nazionalità.. Non si comprende nulla dell’irresistibile ascesa di Hitler, se non si tiene presente il bilancio al tempo stesso geopolitico e ideologico da lui tracciato della catastrofe del primo conflitto mondiale: bisognava porre fine a quella sorta di guerra di secessione che aveva dilaniato i popoli di civiltà superiore, attraverso un’opportuna delimitazione delle sfere di influenza coloniale e civilizzatrice, bisognava ricostruire l’unità in primo luogo dei popoli nordici……,in modo da fronteggiare congiuntamente la minaccia barbarica rappresentata sia dalla rivolta delle razze inferiori sua dalla rivoluzione promossa dai bolscevichi; essi stessi legati, da affinità razziale o elettiva, ai popoli di colore; la liquidazione di questi pericoli avrebbe posto fine una volta per sempre al ciclo sovversivo che da lungo tempo infuriava in Occidente, sventando il pericolo del suo tramonto e anzi gettando le basi per una sua rinascita e il superamento delle sue lacerazioni.” …. “Nel corso della seconda guerra mondiale, non mancano ideologi del Terzo Reich che invitano le popolazioni dei paesi occupati a superare le meschinità e i provincialismi dei conflitti nazionali per collocarsi dal punto di vista dell’ Europa unita; e nel far ciò si richiamano a Nietzsche”
Domenico Losurdo in Guerra preventiva, americanismo, antiamericanismo in Rosso XXIN. 17 Gennaio 2004,: “In ultima analisi, il terzo Reich si presenta come il tentativo, portato avanti nelle condizioni della guerra totale e della guerra civile internazionale, di reagire al pericolo del tramonto del suicidio razziale dell’Occidente e della razza superiore, realizzando un regime di white supremacy su scala planetaria e sotto egemonia tedesca.”
CAPITOLO 1°
UNO YANKEE FUORI DAL GREGGE.
L'autore di queste pagine meditava da tempo di scrivere un saggio su F.P.Yockey, adesso spera che questo tentativo possa costituire la base per un futuro più ampio lavoro. Per narrare le avventurose vicende dell'autore di IMPERIUM ci siamo serviti dell'opera di K.R.Bulton VARANGE THE LIFE AND THOUGHT OF FRANCIS PARKER YOCKEY- Renaissance Press P:O: box 1627 Paraparaumu Nuova Zelanda casa editrice presso la quale è possibile reperire alcune delle opere di FPY oltre ad una rivista ( THE NEXUS ora WESTERN DESTINY ).
FPY o Ulick Varange nacque a Chicago il 18 aprile 1917 in una famiglia di origini europee. Dimostrò fin dalla più giovane età una brillante intelligenza rivelamdosi anche un abile pianista; fra i suoi primi scritti ricordiamo ON THE PHILOSOPHY OF COSTITUTIONAL LAW ( 1938) e l'articolo THE TRAGEDY OF YOUTH pubblicato il 21 agosto del 1939 sul periodico americano SOCIAL JUSTICE di Charles Coughlin noto ecclesiastico cattolico, predicatore radiofonico, ed animatore di gruppi populisti antisemiti; questo articolo fu ripubblicato in YOCKEY : FOUR ESSAYS Nordland Press USA1971.
Nel 1940 appare il saggio LIFE AS AN ART in cui traspaiono influenze nietzschiane e spengleriane, concezioni elitaristiche e gerarchiche e riferimenti ad un ideale Impero dell'Occidente. In seguito avrebbe sostenuto di aver elaborato la propria filosofia politica – i cui principi riteneva assolutamente impersonali – e che definiva Imperialismo già verso il 1938, molto prima di aver toccato il suolo europeo. Nel 1939 partecipò ad un meeting delle Camicie d'Argento – un gruppo nazionalista americano guidato da W.D.Pelley e sarebbe entrato in contatto nello stesso periodo con gruppi quali il GERMAN AMERICAN BUND raggruppante i filonazisti tedescoamericani e AMERICA FIRST un gruppo isolazionista che si opponeva ad un intervento USA contro l'Asse1.
Anche gli autori più ostili a FPY ( M.A.Lee THE BEAST REAWAKENS Little&Brown, London 1997, Kevin Coogan DREAMERS OF THE DAY: FPY & THE POST WAR FSCIST INTERNATIONAL , Autonomedia USA 1999) riconoscono la sua grande intelligenza ( q.i.170) pur mettendone in risalto certi lati negativi del carattere; la mancanza di attitudini per la vita pratica, un'eccessiva autostima e la difficoltà di trovare un modus vivendi con gli altri. Ci è ignoto comunque se ed in che misura avesse rapporti con la Germania prima e durante la guerra.
FPY seguì un rigoroso curriculum studi laureandosi in legge, Summa Cum Laude,nel 1941 all'Università di Notre Dame. Nonostante fosse contrario all'intervento si arruolò e fu destinato ad un campo militare in Georgia. Qui un crollo nervoso l'avrebbe fatto congedare nel 1943, parrebbe che avesse simulato per evitare di essere mandato a combattere contro l'Asse, era indubbiamente tenuto d'occhio come politicamente sospetto.
Pazzo però non doveva essere in quanto che , tornato alla vita civile, ricoprì incarichi legali nel Michigan. Ci fu poi la svolta decisiva : riuscì ad ottenere un posto nella commissione per i crimini di guerra e fu inviato in Germania, come assistente legale per la pubblica accusa ad un processo contro esponenti nazionalsocialisti a Wiesbaden. Si può ritenere che intendesse aiutare gli imputati; sicuramente non fece molto contro gli stessi e ben presto gli fu comunicato che la sua opera non era più richiesta e da allora fu considerato un personaggio da tenere d'occhio. Anche negli anni seguenti FPY continuò a dare una mano ai presunti criminali di guerra.
CAPITOLO 2°
IMPERIUM :
FILOSOFIA DELLA STORIA
E DELLA POLITICA
Nel 1947 il domicilio di FPY viene visitato dai servizi di informazione USA, per cui il nostro trovò più salubre prendere il largo., abbandonando la moglie due figliolette. Si stabilì in Irlanda ed ivi , a Brittas Bay, in una tranquilla locanda presso la riva del mare si mise a buttare giù le sue considerazioni.
Queste daranno vita alla sua opera fondamentale IMPERIUM: PHILOSOPHY OF HISTORY AND POLITICS, un grosso libro di più di 600 pagine che , in un primo tempo, uscì in due tomi; per curiosa coincidenza , come un altro suo compatriota di fede comune, Ezra Pound, egli scrisse la sua opera senza consultare alcun testo.
Si firmò Ulick Varange uno pseudonimo abbastanza significativo: ulick è in fatti un nome irlandese di origine danese significante ricompensa della mente, mentre Varange si rifa ai Vareghi, i vichinghi di Rurik, che invitati da elementi locali , scesero dal nord a civilizzare lo spazio russo ed a porre le basi del futuro impero moscovita.
I 2 nomi simboleggiano così l'unita del grande spazio europeo dall'Irlanda agli Urali.
Il libro è dedicato all'eroe della 2 guerra mondiale, un personaggio citato senza farne il nome. Il lettore che si cimentasse nella non spiacevbole lettura di IMPOERIUM non tarderebbe a riconoscervi il capo della Germania Nazionalsocialista.
Parlando ancora di questo eroe in una ulteriore opera , IL NEMICO DELL'EUROPA ( FPY THE ENEMY OF EUROPE;Liberty Bell Pubs.1981, pp.34-35)FPY dichiarerà “ egli rappresentò un nuovo tipo etico che ispirerà e formerà interiormente tutti i futuri uomini di primo piano dell'Occidente. Il biasimare i suoi errori dopo la seconda guerra mondiale è stato semplicemente spregevole. Ogni gazzettiere e parolaio sostengono di saperne di più del grande uomo. Costoro dicono che non avrebbero commesso questo o quello dei suoi errori. In effetti essi non sarebbero mai riusciti a raggiungere una posizione in cui avrebbero potuto combinare qualcosa! L' eroismo resta e non si spreca mai. Finché gli uomini sopravvivono ad un Eroe essi vengono influenzati da Lui e dalla Sua leggenda. egli vive nello spirito e continua ad agire sui fatti e sulle azioni”.
Analogamente si fa più volte riferimento al filosofo della nostra era in cui si può agevolmente riconoscere Spengler.
Il testo risente anche dell'influenza di Schmitt e vengono esaltate le concezioni geopolitiche di Haushofer.
Maestri spirituali sono anche Kjellen, Sombart, Le Bon Nietzsche, e vengono lodati Napoleone ed il Duce.
Per un'eventuale traduzione di Imperium in italiano rimangono le considerazioni all'opera dedicate da Evola in Presupposti Spiritali e Strutturali dell'Unità Europea, apparso nel 1951 sulla rivista Nazione Europa e ripreso in SAGGI DI DOTTRINA POLITICA, Mizar, Sanremo 1979, a cura di Renato Del Ponte2.
Evola iniziava col definire IMPERIUM “opera significativa” e continuava “....il Varange ...non è in termini puramente politici che vorrebbe difendere la la tesi dell'unità politica europea, a ciò egli parte da una filosofia generale della storia e della civiltà che si rifa ad Oswald Spengler” e dopo aver sunteggiato le concezioni dell'autore del TRAMONTO DELL'OCCIDENTE Evola continuava sottolineando come FPY seguisse lo Spengler non solo nelle linee generali della concezione della storia del Tedesco, ma “anche nel considerare il mondo europeo alla stregua di uno di questi organismi di civiltà muniti di vita propria, sviluppanti una loro idea, seguenti un proprio destino,. Inoltre lo segue nel constatare lo segue nel constatare che la fase ciclica in cui si trovano l'Europa e l'Occidente è quella della CIVILIZZAZIONE. Ma a differenza dello Spengler il quale, almeno in un primo tempo, con riferimento a ciò aveva lanciato la nota formula del tramonto dell'OCCIDENTE, egli3 cerca di capovolgere il negativo nel positivo...e parla di forze che obbedirebbero ad un imperativo di rinascita a valori irriducibili al materialismo ed all'irrazionalismo ed al razionalismo. Lo sviluppo ciclico al di là delle rovine del mondo di ieri e della civiltà del mondo del XIX° secolo, spingerebbe l'Europa verso una politica nuova , l'era della politica assoluta , della sovranazionalità e dell'autorità, quindi anche dell'IMPERIUM. Seguire questo imperativo biologico nell'Epoca della civilizzazione oppure perire sarebbe l'alternativa per la stessa Europa4.”
Continuava Evola “ ...seguendo un tale ordine di idee allo ieri , al passato apparterrebbero idealmente non solo la concezione scientista e materialista dell'Universo, ma altre sì Liberalismo e Democrazia, Comunismo ed ONU, stati pluralistici e particolarismo nazionalista. L'imperativo storico sarebbe di realizzare l'Europa come una unità di NAZIONE CULTURA RAZZA STATO, presso ad un risorgente principio di autorità ed a nuove, precise, biologiche discriminazioni fra amico e nemico, mondo proprio e mondo alieno=barbaro...”.
Dopo di che Evola passava a trattare uno degli aspetti più interessanti e suscettibili di approfondimento ed aggiornamento dell'opera di FPY “...varrà accennare a ciò che il Varange chiama patologia della civiltà. La realizzazione della legge interna e naturale di una civiltà quale organismo può essere ostacolata da processi di distorsione ( CULTURE DISTORTION) quando elementi estranei, al suo interno, ne indirizzano le energie verso azioni e fini che sono privi di relazione con le sue esigenze reali e vitali e che fanno invece il gioco di forze esterne Ciò trova applicazione diretta nel campo della guerra, l'alternativa vera non essendo secondo il Varangefra guerra e pace, ma fra guerre utili e necessarie ad una civiltà e guerre che questa civiltà alterano e disgregano. Il secondo è il caso quando non si scende in campo contro un nemico reale minacciante biologicamente l'organismo materiale e spirituale della propria cultura...ma quando una guerra scoppia all'interno di una civiltà come proprie accaduto per l'occidente con le ultime conflagrazioni mondiali. In esse dei capi di nazioni hanno preferito la rovina dell'Europa ed il fatale assoggettamento delle proprie nazioni a popoli stranieri o barbari d'oriente ed occidente piuttosto che cooperare con un'Europa nuova che tendeva a superare il mondo del XIX secolo ed a riorganizzarsi sotto nuovi simboli di autorità e socialità. L'effetto fatale ed ormai ben visibile di ciò non è stata la vittoria di alcune nazioni europee su bensì quello dell'Anti Europa , di Asia ed America sull'Europa in genere. quest'accusa colpisce in modo specifico l'Inghilterra, ma dal Varange viene estesa agli stessi USA, ritenendo egli che tutta la politica interventista statunitense si sia sviluppata per effetto di una distorsione di civiltà indirizzandosi verso scopi privi di un nesso organico con le necessità vitali nazionali.”
Possiamo ricordare qui quanto scritto dallo storico britannico John Barraclough HISTORY ON A CHANGING WORLD, Oxford 1955 pag,.183 “ la guerra 1939-1945, apparirà come il conflitto decisivo nel quale l'Europa suicidandosi cedette la sua supremazia sui popoli di colore.”
Nel già citato VARANGE THE LIFE AND THOUGHT OF FPY, Bolton scriveva “ ...FPY inizia dove Spengler si è fermato...utilizza l'analisi ciclica della storia: il fiorire e la caduta delle civiltà secondo le leggi organiche ma a ciò aggiunge il suo concetto della patologia culturale che include il parassitismo culturale, la distorsione culturale ed il ritardo culturale.” Tale terminologia si riferisce ai modi in cui le intrusioni aliene infettano lo sviluppo di una civiltà e la deviano dal suo destino organico del corso della vita proprio come la crescita di un albero puo non raggiungere la sua pienezza se esso viene strangolato dalle erbacce. Nel caso della civiltà occidentale - secondo IMPERIUM – il fattore deformante5 corrisponde alle mire del POPOLO NAZIONE CULTURA STATO ebraici, gli interessi dei quali sono in antitesi con quelli della cultura ospite.
Il destino dell'Occidente potrebbe venire realizzato solo qualora l'Occidente stesso si liberasse dalla morsa del nemico esterno e del traditore interno6.
Ma cos'è per FPY l'ebreo?
Leggiamo in IMPERIUM , pag.311 “...L'ebreo fa parte di una cultura diversa .quando nacque la cibiltà occidentale gli ebrei erano diffusi ingran parte di quest'area vicinissimi alla Spagn ed all'Italia. La civiltà araba che si trovava nel suo stadio finale aveva creato gli ebrei come un'unità e loro rano immessi in questa civiltà declinante. Per questo le idee forza della cultura occidentale non toccano le corde intime degli ebrei. Essi si mantengono separati da tutto ciò che è occidentale.”7
Pag.384, op.cit. “...In ogni settore della cultura occidentale l'ebreo ha sviluppato il proprio gusto e le proprie preferenze e qundo interviene nella vita pubblica dei popoli occidentali si comporta in maniera differente cioè secondo lo stile politico della RELIGIONE STATO NAZIONE RAZZA POPOLO ebraico.”
E secondo FPY sfocia inevitabilmente in una differenza riguardo alle mete da raggiungere in ambito storico un organismo estraneo non può che tentare di piegare quello ospite ai propri fini.
Tornando all'articolo di Evola che riassumeva IMPERIUM “...I ritmi si accelerano e per l'Occidente si tratta di riconoscere o no l'imperativo corrispondente alla fase attuale del suo ciclo. Quello di superare il frazionamento...e di far sorgere l'unità della Nazione stato europea formando blocco contro l'anti Europa. Il compito in un primo tempo sarà interiore e spirituale. L'Europa deve sbarazzarsi dei traditori, dei parassiti dei deformatori. Occorre che la cultura europea si disintossichi dei residui delle concezioni materialistiche, economicistiche, egualitarie e nazionalistiche del XIX° secolo. In un secondo tempo, l'unità rinnovata dell'Europa come civiltà dovrà trovare l'espressione in una politica corrispondente da perseguirsi anche a prezzo di guerre civili e di lotte contro le potenze che vogliono mantenere l'Europa sotto il loro controllo. Federazioni, unioni doganali ed altre misure economiche non possono costituire delle soluzioni, è da un imperativo interiore che deve sorgere l'unità imperativo che va realizzato perfino quando esso apparisse economicamente svantaggioso, il criterio economio non potendo più valere come ultima istanza nell'era nuova. In un terzo tempo potrà presentarsi il problema dello spazio necessario per la sovrappopolazione della Nazione Europa, per il che il Varange vede lo sbocco verso Oriente dove sotto maschera comunista si raccoglie ed organizza la potenza di razze secolarmente e biologicamente ostili alla civiltà Occidentale.”
Esaminiamo qualche argomento particolare. Scriveva M.Lee in THE BEAST REAWAKENS pag.96 “Yockey divergeva dall'Hitlerismo almeno riguardo ad un aspetto fondamentale. Egli criticava le concezioni razziali basate esclusivamente su fattori biologici come grossolane e provvisorie. Respingendo le concezioni razziali materialistiche basate sui fattori genetici e , FPY riteneva che la razza fosse innanzitutto una questione spirituale. La razza secondo FPY aveva meno a che fare con un ti po fisico quanto con l'ethos psichico ed il carattere innato di una società”. In realtà FPY si rifaceva alle concezioni di Spengler stesso il quale nei suoi ultimi scritti in polemica con il Nazionalsocialismo si scagliava contro le concezioni più o meno biologiche del razzismo. Per FPY i popoli al di fuori della civiltà occidentale sono barbari ma ciò non implica necessariamente una valutazione razziale.
Inoltre sopravvalutando l'influenza dell'ambiente egli giungeva a valutare positivamente le strambe teorie dell'antropologo ebreo F.Boas secondo cui il solo nascere nel continente nordamericano provocava ai figli degli immigrati mutamenti antropologici! Ciò non vuol dire che FPY fosse un antirazzista.
A pag.276 leggiamo “ alcune stirpi sono certamente più dotate di altre riguardo a determinate tendenze dello spirito. Le particolarità spirituali sono differenti così come le particolarità del fisico. Non bisogna badare all'altezza del corpo ma anche a quella dell'anima.”
Ricordiamo, peraltro, che FPY rimase sempre convinto dell'inferiorità dei negri rispetto ai bianchi, in questo in buona compagnia8, fra tutti Abramo Lincoln. Spesso per il nostro le cosiddette razze sono un prodotto della storia “ ….un gruppo che sia anche una comunità spirituale tende ad acquisire un aspetto razziale...nella storia d'Occidente la prima nobiltà tese a costituirsi come razza per completare la sua unità sul piano spirituale ”.
E così “ La razza influenza la storia fornendone il materiale, i suoi tesori di sangue, onore e forti istinti. Da parte sua la storia influenza la razza fornendo alle comunità protagoniste della storia uno stampo razziale oltre che spirituale” pag.2809 “ ...la gerarchia delle razze si basa sulla forza della volontà di potenza, in relazione alla realtà storica oggettiva. Così una gerarchia non può ovviamente avere una validità eterna.”pag.285 op.cit.
Soprattutto aver razza è sinonimo di aristocrazia “...gli uomini di razza sono diffusi in tutte le popolazioni ed ovunque in ogni comunità essi producono i guerrieri, i capi i creatori, nella sfera della politica e della guerra” pag.294.
Cogliamo qui solo qualche spunto come ci è consentito dalla complessità e dalla ricchezza di IMPERIUM. Nel libro si parla spesso e favorevolmente di socialismo nell'accezione spengleriana di PRUSSIANESIMO E SOCIALISMO (AR, Padova 1994)” ...socialismo è un principio etico e sociale e non un progrmma economico di qualche sorta.Esso è antitetico all'individualismo che produce il capitalismo. La concezione istintiva ed evidente è:ognuno per tutti”op.cit pag.79.
Si puo vedere come FPY , oltre alla critica fatta a Norimberga ed agli altri processi puo essere considerato come uno dei pionieri del cosiddetto revisionismo. A pag.53 leggiamo “… a proposito della massiccia propaganda postbellica sui campi di concentramento diffusa dal regime di distorsione culturale imperante a Washington. Questa propaganda proclamò che 6 milioni di appartenenti alla Cultura Nazione Stato Chiesa Popolo Ebraico erano stati uccisi nei campi insieme ad altre vittime.Questa propaganda era diffusa su scala mondiale e fu di una mala fede pensata ad hoc per una massa uniformizzata, ma era semplicemente rivoltante per ogni europeo capace di pensare con la propria testa.Tecnicamente non gli mancava nulla. Furono diffuse a milioni fotografie. Migliaia di quelli che avrebbero dovuto perire pubblicarono resoconti delle loro esperienze in quei campi. Centini a di migliaia si arricchirono col mercato nero nell'Europa del dopoguerra. Camere a gas mai esistite furono fotografate e si inventò una camera a gas semovente per suggestionare i soggetti appassionati di questioni tecniche.” Possiamo poi trarre da IMPERIUM alcune considerazioni sugli stati uniti e l'opera dei deformatori culturali.
Essendo gli USA una colonia europea essi si rivelarono i più indifesi di fronte agli elementi alieni all civiltà occidentale anche a causa della crescente tendenza alla multietnicità della loro popolazione. A pag.496 “...Mentre i deformatori culturali aumentavano il loro potere sociale , il processo di assimilazione venne ritardato per mantenere l'America in una condizione caotica di disarticolazione spirituale e divisione, gi sforzi difensivi da parte degli americani di sentimenti nazionalisti volti ad abolire o diminuire l'immigrazione vennero frustrati..” ed a pag.500 “ il movimento dei negri è un potente strumento di deformazione culturale e venne organizzato poco dopo l'avvento al potere dei deformatori nel 1933. in modo simile si frenò artificialmente il processo di assimilazione di recenti gruppi i immigranti, dato che ogni gruppo di mentalità estranea è uno strumento della deformazione culturale.” D'altra parte ( pag 514) “ il risultato della guerra di secessione fu che i negri vennero privati della loro sicurezza e consegnati alla schiavitù finanziaria e d una civilizzazione industriale matrice di problemi che loro rimangono incapaci di risolvere.”
Seguendo il discorso di FPY possiamo vedere come , grazie anche all'opera di gruppi bem identificabili, la situazione degli europei d'America si è andata progressivamente deteriorando come documentno libri quali THE DISPOSSESSED MAJORITY di W.Robertson, e WHICH WAY WESTEN MAN di W.G.Simpson e MY AWAKENING di D.Duke.
La situazione è ormai al punto che E. Carreto su IO DONNA poteva scrivere il 29 aprile 2000 “ nel 2030 i bianchi saranno in minoranza rispetto all'insieme delle altre razze.” ed indubbiamente qualche cosa di simile sta accadendo anche in Europa10.
Ricordiamo infine che l'ultimo brano di IMPERIUM l'unico a quanto ci risulta tradotto in italiano apparve nell'antologia I PROFETI DELL'IMPERO AMERICANO a cura di Piero Bairati, Einaudi Torino. Si tratta del Capitolo America pag.591-595. Ne cogliamo alcuni passi “...Fattore di debolezza dell?impero americano è il fatto che il disagio culturale legato al ritardo dell'America ha impedito il sorgere di un vero pensiero imperiale. Il pensiero imperiale non può svilupparsi in un paese saturato dalla propaganda pacifista , dalla follia dei piaceri considerati unica fonte di felicità e della mediocrità intellettuale come idea spirituale dominante...E non bisogna pensare che un pensiero imperiale cominci a svilupparsi perché un gruppo culturalmente straniero persegua lo scopo di utilizzare la supina popolazione americana come unità biologica per attuare la propria vendetta contro la popolazione occidentale. Un pensiero imperiale può nascere spontaneamente negli strati superiori. E proprio perché in America questi strati superiori mancano totalmente non sorgerà in America alcuna forma di Pensiero imperiale.” gli USA non possono essere altro che una nuova Cartagine e ripetiamo “anche nelle aree culturalmente più progredite dell'Europa non si è ancora compreso che l'America in quanto preda dello stravolgimento culturale dei suoi valori è nemica irriducibile dell'Europa.” Rimandiamo i lettori al sopra citato articolo di Evola per le critiche, in larga parte condivisibili che l'autore di RIVOLTA CONTRO IL MONDO MODERNO muoveva a FPY; possiamo qui riportare quanto si leggeva in un libro scritto alla fine degli anni 50 da Bardeche”...fra i fascisti americani non ci sono stati grandi dottrinari o grandi capi intellettuali . La prematura scomparsa di Yockey, l'autore di IMPERIUM ha lasciato un vuoto che non è stato colmato. IMPERIUM comntiene un certo numero di idee interessanti espresse troppo sistematicamente e che manifestano un certo settarismo intellettuale che limita certamente la portata di questo libro di valore tuttavia sul piano ideologico è uno dei più notevoli contributi del fascismo americano del dopoguerra.”
Intanto FPY stava stringendo contatti con colui che era stato uno dei protagonisti del Fascismo Europeo fra le due guerre: Sir Osvald Mosley.
CAPITOLO 3°
DA MOSLEY ALL’ELF
Sir Osvald Mosley già leader, prima della guerra , della British Union of Fascists tentava allora un rientro nella vita politica britannica con un nuovo partito, l’Union Mouvement, fondato il 7 febbraio 1948. FPY aderì al nuovo partito sperando di portare l’ex capo delle Black Shirts su quelle posizioni che riteneva più adatte alla lotta per la riscossa europea: nell’ambito dell’UM FPY si occupò dei contatti coi vari movimenti europei. In un primo tempo Mosley sarebbe stato colpito dalla viva intelligenza dello Yankee, ma ben presto FPY avrebbe iniziato a coagulare intorno a sè gli elementi più radicali del movimento in una corrente accusata , in primo luogo, di voler fomentare l’ostilità contro gli USA.
Così Mosley iniziò a diffidare di quell’Americano troppo estremista e dall’altro canto FPY fu ben presto deluso dall’ex duce inglese ritenendo che il suo anticomunismo viscerale lo portasse a divenire pro Churchill, pro USA, pro ebrei fino a voler mobilitare l’Europa intera in una guerra contro l’URSS.11
Il dissidio fra Mosley e Fpy sarebbe sfociato in uno scontro fra i due durante un meeting ad Hyde Park e la rottura divenne inevitabile12.
Durante la sua avventurosa e, per certi lati, misteriosa vita FPY collezionò una serie di invidiabili successi col gentil sesso e fu una delle sue amanti , la baronessa Alice von Pfungle, a fornire il denaro per la pubblicazione di IMPERIUM e fu nella dimora della stessa che il nostro , insieme ad altri dissidenti dell'UM, fondò un nuovo partito mirante ad estendersi a livello continentale: l'European Liberation Front.
Per questo movimento fu composto il manifesto intitolato THE PROCLAMATION OF LONDON.
La lettura di questo testo è ancor oggi interessante perché, per taluni aspetti, esso riassume concezioni espresse in IMPERIUM.
Il manifesto inizia enunciando “...l'idea dell'IMPERIUM d'Europa, la permanente e perfetta unione dei popoli e delle nazioni europee”.
Se essa non venisse realizzata non ci sarebbe futuro per l'Europa, e tutte le forze dell'antiEuropa vincitrici del 2° conflitto mondiale premono perchè non si realizzi. “ Gli USA temono sopratutto l'unione Europea e sanno che solo il Fascismo , nel XX° secolo, ha avuto la forza di realizzarla, sia pure adoperando la violenza più che la persuasione”13 .
Per il manifesto la civiltà europea ha costituito fin dai suoi albori un'unità spirituale , sopratutto di fronte a forze ostili e ad essa aliene: slavi, turchi, mongoli, mori, ebrei, saraceni.
In questo senso le crociate furono la prima espressione politica di unità Europea, allora “ l'Europa fu un'unità di potere in azione contro il mondo esterno in una unitaria autoaffermazione della sua giovane anima”.
Ma tale unità fu in primo luogo indebolita dalla rivalità fra impero e papato e dalla riottosità di alcune aristocrazie europee contro entrambe le autorità e poi dalla Riforma Protestante.
Contemporaneamente, secondo un disegno rintracciabile nell'ambito di ogni schema culturale, si approfondivamo le divisioni fra nazioni , divisioni che però non distrussero totalmente la comunità spirituale e culturale europea. La crisi esplose con il propagarsi della Rivoluzione dalla Francia in tutta Europa.
“ Questa rivoluzione segnò la vittoria della Democrazia , del Parlamentarismo sullo Stato, della Massa sulla Qualità, della Ragione sulla Fede, degli ideali egualitari sulla Gerarchia organica, del danaro sul sangue, del Liberalismo, del Pluralismo e del Capitalismo sfrenato sulle forze organiche della Tradizione, stato ed autorità , in una parola della civiltà e della cultura.”
Alla base di tutto ciò vi erano Materialismo e Razionalismo.
Ma FPY si illudeva che il trionfo di questi disvalori sarebbe durato poco. Già la Democrazia e il Liberalcapitalismo erano entrati in crisi. “ La pretesa del parlamentarismo liberalcapitalista democratico di aver diritto a governare per sempre è una menzogna organica”.
Il destino si manifestava col risorgere dell'Autorità “ la più alta personificazione delle antiche e sempre giovani e virili virtù di Disciplina,responsabilità, Dovere , Lealtà, fede. Di fronte al caos del Liberalcapitalismo si scaglia la la richiesta di un ordine etico socialista super personale. Al di sopra degli ideali egualitari della democrazia e del disordine del pluralismo si erge adesso l'imperativo della Gerarchia e dell'Impero. Distruggendo la concezione suicida sorge l'idea del monolitico POPOLO CULTURA STATO NAZIONE EUROPA quale preludio al più grande di tutti i compiti. L'espressione della volontà assoluta dell'Occidente ad un imperialismo politico assoluto”. FPY non capiva come l'essenza stessa della Zivilisation rendesse tutto ciò utopistico; è anche vero che è facile dirlo oggi , a mezzo secolo di distanza, mentre i popoli europei rischiano di sparire ed una “ macchia nera..sta invadendo l'Europa ed intaccherà fino al midollo la sostanza etnica dei nostri popoli tanto da impedire qualsiasi possibilità di risalita”14.
Per FPY il destino imperiale dell'Europa era stato ostacolato dalle lotte di classe e dall'emergere dell'influenza ebraica ( la quale, come si è visto, FPY riteneva totalmente ed irriducibilmente aliena alla civiltà occidentale) cogli effetti di ritardo e distorsione culturale.
Ciò portò ad un insieme di fenomeni degenerativi rappresentati dalla falsa cultura sorta negli USA e la sua diffusione in tutto l'Occidente15.
Così famiglia, società, coscienza di razza, entrarono in quella crisi di cui oggi noi vediamo gli effetti senza speranza di guarigione. Sul piano internazionale riassumeva il corso della disgregazione europea prodotto dagli opposti nazionalismi, da tali lotte fratricide tutti gli stati europei erano uciti sostanzialmente sconfitti ed il dominio mondiale ancora detenuto dall'Europa all'inizio del XX° secolo era ormai crollato.
Poi vi fu la grande guerra.16
L'ammiraglio Germanico von Tirpitz scriveva nel 1917: “ ...si tratta di vedere se vogliamo sopravvivere all'angloamericanismo o se vogliamo decadere a concime dei popoli, questa è la posta della poderosa lotta che conduce ora la Germania, non per la Germania soltanto. Ne va in realtà della libertà del continente europeo e dei suoi popoli contro la tirannide dell'angloamericanismo che tutto inghiotte”17.
“...materialismo, ateismo, lotta di classe,deboli ideali eudemonistici,suicidio razziale, atomismo sociale, promiscuità razziale, decadenza dell'arte, erotomania, disintegrazione della famiglia, perdita del senso dell'onore sia nell'ambito pubblico che privato,sciatto femminismo, fluttuazioni e catastrofi economiche,guerra civile nelle famiglie europee, degenerazione pianificata della gioventù per mezzo di film e libri abietti e l'introduzione di nevrotiche dottrine nell'educazione. Essi hanno cercato di far imputridire l'Europa, di attenuare i suoi istinti razziali, di privarla di eroismo,onore e virilità, del suo sentimento di avere una missione mondiale da compiere del suo senso di costituire un'unità culturale e persino del suo codice cavalleresco in campo militare . Essi desiderano paralizzare la capacità di decisione europea e distruggere la sua volontà di potenza portando la sifilide etica di Hollywood ad avvelenare il sacro suolo di Europa.”18
Agli occhi di FPY , un europeo nato in America, l'influenza degli USA appariva sempre più letale di un'eventuale occupazione sovietica.
Comunque gli sembrava allora ancora possibile un crollo dei nemici dell'Europa “...le rozze strutture di potere di Mosca e Washington non hanno passato perciò non hanno futuro. Esse sono prive di tradizione di una missione mondiale , senza una nazione che incarni un'idea , senza destino. Entrambi sono fenomeni informi, solo pallide imitazioni dell'unica vera missione mondiale che appartiene all'Europa” FPY era erroneamente convinto che vi sarebbe stata un 3à conflitto mondiale fra USA ed URSS ed auspicava , in tal caso, che l'Europa ed auspicava , in tal caso, che l'Europa restasse strettamente neutrale e , riprendendo un'espressione di Spengler, tale conflitto avrebbe dovuto interessare l'Europa “tanto quanto un conflitto fra due tribù negre in Sudan”.
Il Manifesto si concludeva con un incitamento alla battaglia finale “ un millennio di storia europea di gioia e di sacrificio, di eroismo e nobiltà ci spinge ad adempiere al nostro compito. Al sangue che è scorso nel sacro suolo di Europa aggiungeremo quello dei nostri nemici. Noi continueremo a lottare fin a quando l'Europa non sarà libera ed i suoi vessilli sventoleranno sul suo territorio da Galway a memel, da Capo Nord a Gibilterra”.
Sono anche interessanti anche alcune considerazioni di FPY , a livello globale. “ Su questo pianeta vi è solo un'alta cultura in grado di realizzare se stessa , quella occidentale. Al di fuori di questa restano solo culture morte i cui popoli sono tornati ad essere dei primitivi fellah come cinesi, indù ed islamici, selvaggi come gli africani e gli aborigeni americani, barbari come i russi e certe tribù dell'Asia centrale”. Esasperato eurocentrismo? Forse ma anni dopo un giornlista italiano poteva scrivere “...l'affermazione secondo cui avremo in avvenire uno scontro di civiltà non tiene conto che fr la nostra e le altre c'è una differenza sostanziale: la nostra , quella occidentale è viva , le altre sono morte, o meglio...la nostra civiltà è decadente le altre sono morte e sepolte”19.
L'opuscolo del proclama di Londra riportava anche un sunto del programma dell'ELF:
“ L'ELF combatte per nulla di meno di ciò che segue.
1.Liberazione della Gran Bretagna e dell'Europa dal regime dei traditori interni e del nemico esterno
2.integrazione della gran Bretagna liberata in uno STATO POPOLO NAZIONE europeo sovrano
3.immediata espulsione di tutti gli ebrei ed altri parassiti alieni dal suolo europeo
4.instaurazione di uno stato organico
5.purificazione dell'anima europea dall sifilide morale Hollywoodiana e dal Bolscevismo marxista moscovita.
6.Riconoscimento del ruolo fondamentale della famiglia e della maternità e protezione effettiva del benessere materiale e spirituale di ambedue.
7.Riconoscimento della gioventù quale avanguardia del domani, e perciò della sua educazione sistematica, senza eccezione , inclusa la possibilità per ogni giovane di estrinsecare le sue capacità, indipendentemente dalla sua posizione economica e sociale.
8.Affermazione del dovere al lavoro ed abolizione di ogni guadagno che non sia frutto del proprio lavoro.
9.Fine immediata della suicida guerra dell'esportazione ed abbattimento del dominio dell'interesse.
10.Abolizione della miseria.
11.Sfruttamento intensivo del suolo patrio e delle colonie d'oltremare contemporaneamente ad uno sviluppo razionale dell'industria al fine di asssicurare l'esistenza del popolo ed innalzare il suo tenore di vita.
12.Poiché il fronte di liberazione è l'unica forza in Gran Bretagna ad essere parte integrante dell'ELF, si oppone a tutti gli altri partiti presenti in Gran Bretagna.
Il tuo posto è nel Fronte. Marcia con Noi!”
Il vessillo del fronte era simile a quello del NSDAP con una spada puntata verso l'alto al posto della croce uncinata.
Com'è storia comune di questi gruppuscoli l'ELF ebbe una vita breve e tormentata a causa della penuria di fondi e dei dissidi interni.
Comunque FPY continuò a pubblicare fino a metà degli anni 50 un miniscolo periodico, THE FRONTFIGHTER.
Di questo foglio la neozelandese Renaissance press ha pubblicato nel 1997 i numeri 7-10-11-23 usciti dal 1950 al 1953. Si può notare come sulla testata, a fianco della data veniva riportato l'anno in numeri romani dell'Era Fascista.
Negli articoli appaiono critiche a Mosley e lodi al MSI che al lettore italiano , dopo mezzo secolo, dovrebbero apparire a dir poco ingenue.
L'obiettivo dello ELF veniva indicato nella costituzione di “un impero fascista europeo gerarchico monolitico ed eroico” riferendosi all'articolo citato di Evola apparso su Europa Nazione. Il barone veniva indicato come “ il più grande filosofo italiano vivente, fautore dell'autoritarismo” infine non mancavano attacchi alla menzogna dei 6.000.000 di ebrei morti.
Va ricordato che in Gran Bretagna , IMPERIUM venne letto ed apprezzato da due eminenti studiosi di storia militare quali sir Basil Liddel- Hart e F.C.Fuller, quest'ultimo un grande teorico dell'uso di mezzi corazzati, era stato in gioventù grande amico del mago Crowley ed in seguito collaboratore nella BUF di Mosley20.
Nell'ambito britannico l'influenza di FPY si manifestò nell'unico numero uscito di OUTRIDER un foglio edito dal suo collaboratore Guy Chesam a sostegno di un abortito National Front Mouvement.
Questo gruppo fondato da Andrew Fontaine si sarebbe scisso negli anni'60-'70 nel British National Party e nel National Front21.
Militanti dell'ELF sarebbero passati a gruppi quali la League of Empire Loyalists e la Northern League.
Capitolo 4°
Il Sozialistische Reichs Partei ed
Il Nemico dell'Europa.
L'azione di FPY , come si è detto, si basava sulla nocività dell'influenza USA sull'Europa. Scrive M.Lee
“ Invece della collaborazione con gli USA verso cui propendevano, nel dopoguerra, molti fascismi europei, FPY e l'ELF auspicavano un neutralismo flessibile ed u approccio paneuropeo ai grandi temi della geopolitica. A qualcosa di simile miravano il Maggior Generale Otto Enst Remer ed il Partito Socialista del Reich.”22
E fu proprio in Germania , che usando documenti falsi, si trasferì FPY dopo la rottura con Mosley.
Anche nel mondo germanico IMPERIUM aveva trovato attenti lettori: il teorico razzista Von Leers , esule in Argentina, il colonnello Hans Ulrich Rudel, l'asso degli stuka, e l'ex generale della Wehrmacht, Otto Ernst Remer. Questi nato nel 1912 venne molte volte decorato durante il II° conflitto mondiale, diventato maggiore nel 1943, comandante di un battaglione del reggimento Gross Deutschland, una delle unità più decorate della Wehrmacht, nel 1944 si trovav a Berlino e venne mandato dai congiurati ad arrestare Goebbels. Gli era stato detto che Hitler era stato assassinato dalle SS che volevano prendere il potere insieme ad altri capi nazisti. Goebbels stava parlando appunto con Hitler e lo passò a Remer. Il colloquio pare si svolgesse pressapoco così “ Maggiore Remer mi sente?riconosce la mia voce?” “Jawohl, Mein Fuehrer!”
“ Da questo momento lei è promosso colonnello e comandante la piazza di Berlino. Arresti tutti i traditori! “23
Nel gennaio 1945 fu promosso maggior generale ovvero generale di Brigata. Nel dopoguerra fu uno dei fondatori nel 1949 del Partito Socialista del Reich (SRP). Riguardo a questo movimento ed alla sua importanza nella Germania del dopoguerra, leggiamo il seguente passo dall'opera di F. Leoni I MOVIMENTI NEOFASCISTI IN EUROPA, Relazioni Roma 1970 a pag.37 “ Il Sozialistische ReichsPartei fu veramente il primo partito neofascista nella germania post hitleriana. I suoi capi erano il deputato Fritz Doris e l'ex generale delle SS24Remer ed altri. Collateralmente e con opera di fiancheggiamento sorsero le organizzazioni dei giovani, delle donne,dei lavoratori , il Reichsfront la Reichsjugend la Frauerbund e così via.
Affrontata con un programma nettamente radicale la lotta, il SRP ottenne successi elettorali di un certo rilievo soprattutto nelle antiche roccaforti del Nazionalsocialismo :Bassa Sassonia, Schlewig Holstein Brema. Il 23 ottobre 1952 però la corte costituzionale della Germania di Bonn decise lo scioglimento del partito accusandolo di neonazismo”.
Come riporta M.Lee25” Il SRP rigettava ogni forma di collaborazione con le potenze occidentali. Al contrario sosteneva l'idea di una Europa, terza forza indipendente , in opposizione tanto al comunismo quanto al capitalismo, guidata da una forte Germania riunificata. La linea nazionale neutralista di Remer toccava una corda assai sensibile un una notevole minoranza di tedeschi, nutrenti l'opinione che Adenauer anteponesse spesso gli interessi americani a quelli del popolo tedesco”.
Chiusa la vicenda SRP Remer venne condannato nel 1952 a tre mesi di prigione e si rifugiò in Egitto. Rientrato in patria nel 1954 dovette riparare in Siria fino al 1963. Nel 1985 fondò un movimento der BismarckDeutsche- Die Deutsche Freiheit Bewegung che chiedeva un nuovo trattato di Rapallo, riferendosi ai trattati che negli anni 20 aveano permesso una collaborzione fra Von Seekt e l'Armata rossa. Il gruppo pubblicò il MANIFESTO BISMARKIANO TEDESCO rifacendosi alle concezioni del fondatore della Germania Moderna che considerava il destino tedesco legato a quello russo.fra l'altro vi si leggeva che “ l'american way of life è per noi il sinonimo di distruzione della cultura europea ” e si opponeva al ruolo di ascaro nella NATO in una eventuale guerra contro l'URSS con la quale, invece, si chiedeva ua stretta collaborazione. Grazie all'attività del Generale le spie americane poterono notare un crescente sentimento antiamericano e neutralitico nella destra radicale tedesca. I servi USA sedicenti governanti della RFT, lo condannarono per revisionismo e dovette riparare ormai vecchio in Spagna dove morì l'8 ottobre del 1997, all'età di 85 anni. Come Borghese, come Degrelle rimase fino all'ultimo fedele a se stesso. Per lui si poteva dire veramente cheil suo Onore si chiamasse Fedeltà).
Tutto questo piaceva a FPY molto più dell'occidentalismo di Mosley. Entrato in contatto con dirigenti del SRP il nostrofece tradurre in Tedesco un suo nuovo scritto, sostanzialmente un seguito politico di IMPERIUM: il libro venne edito con il titolo DER FEIND EUROPAS ( il nemico dell'Europa). Questo libro venne messo al bando dalle autorità ( absit iniuria verbis!) ma alcune copie supertsiti hanno omsentito la traduzione in inglese, per i tièi di Liberty Bell, USA 1981.
Nell'autunno 1989 il contenuto del libro veniva sunteggiato in 4 punti:
1.l'Europa deve unirsi od opporsi all'URSS solo per i propri interessi.
2.L'Europa deve restare neutrale in caso di guerra fra USA ed URSS, potendo, a seconda dei casi, favorire l'URSS per ragioni strettamente politiche ma potendo anche aiutare gli USA in cambio della propria indipendenza ed unificazione.
3.Il dominio yankee sull'Europa è più nocivo di quanto lo sarebbe un dominio russo.
4.Se la Russia invadesse l'Europa questa potrebbe sopravvivere e conquistare spiritualmente i propri dominatori come la Grecia fece con Roma.
Si notino alcuni punti di contatto con l'Evola di Orientamenti. FPY vuole soprattutto ammonire gi europei:gli USA sono in mano ai deformatori culturali ed il dominio di costoro incontra solo una trascurabile resistenza.
Per questo “l'America è persa per l'Europa”.
Poi ribadisce che nei due conflitti mondiali tutta l'Europa è stata sconfitta. Passando in rassegna la storia europea degli ultimi anni , FPY scriveva che dopo il 1918 in Germania si era risvegliato l'ethos prussiano mentre in Italia era nato il Fascismo. Mussolini “ attuò la trasformazione dell'Italia infondendole l'ethos germanico prussiano socialista. Poiché il picolo nazionalismo ottocentesco non era stato ancora superato in Italia, come d'altronde altrove, Mussolini fu costretto ad associare il suo ethos di unificazione statale alla Roma imperiale. L'Italia e tutta la civiltà occidentale non hanno intima connessione con la Roma imperiale né alcuna relazione con essa. Comunque non è fuori posto menzionare la fonte di ispirazione del suo genio. Lo stesso Mussolini indicava Nietszche e Sorel come i suoi due ispiratori. Entrambi erano avversari del laissez faire, entrambi erano ostili al parlamentarismo ed alla democrazia; entrambi avevano spiccate tendenze all'autoritarismo.”26
È , quest'ultimo, nel quale le influenze spengleriane di PRUSSIANESIMO E SOCIALISMO edito i Italia per i tipi di AR , Padova, si manifestano più compiutamente.
L'impossibilità di una vera comunicazione fra diverse civiltà ed anche la rappresentazione del Duce riprendono le idee di ANNI DELLA DECISIONE, Ar , Padova, 1994.
Poco oltre leggiamo “ 1921 Mussolini irrompe nella storia. Prima aperta rivolta del Socialismo contro il Capitalismo, dell'autorità contro il denaro, della fede contro il razionalismo , della disciplina contro il laissez faire, della coscienza del proprio dovere contro l'edonismo, della Gerarchia contro l'eguaglianza, della volontà di Potenza contro la brama di arraffare” poi nel 1933 “ 30 gennaio Rivoluzione Europea . Ma nel 1933 con l'elezione di Roosevelt il potere viene assunto dagli ebrei. La politica americana si trasforma in maniera permanente tramite l'abbandono del nazionalismo isolazionistico e l'inizio una politica internazionalista di intervento . La simbiosi fra americanismo ed ebraicità va formandosi allora.”
Da queste premesse si giungeva alla seconda guerra mondiale ed alla sconfitta per l'intera Europa. Il tempo dei piccoli nazionalismi era passato ; ora l'intero continente doveva unirsi e liberarsi dai nemici interni ed esterni.27 Ma quale era il nemico principale? Quello più pericoloso per la vita dell'Europa? In un recensione del libro apparsa sul n° 30 del novembre 1981 della rivista canadese DIRECT ACTION si legge “ FPY si chiede chi sia a lungo termine il maggior nemico per l'Europa fra USA ed URSS: la Russia è il barbaro! Ma il barbaro è sempre portatore di più alte imprese: in lui è il seme di ciò che verrà. In nessun modo il marxismo ebraico può corromperlo totalmente o tenerlo schiavo. Dalle profondità della sua grande anima di barbaro egli riconosce la cultura e gravita verso di essa . Un'occupazione russa dell'Europa occidentale che si prolungasse nel tempo finirebbe per europeizzarlo. La russificazione dell'Europa durerebbe poco tempo e si dileguerebbe come sta per incrinrsi il marxismo ebraico. D'altra parte gli Usa sono il primitivo al penultimo stadio: il più pericoloso che sia mai esistito. Una massa totalmente ebraicizzata di primitivi dotati di una tecnica avanzata. Grandezza tecnica da una parte ed anima sterile ossia uno strumento negrizzato dell'ebreo deformatore culturale: il suo marchio nell'Europa è stata la corruzione totale.”
Già in Imperium,pag.594” l'America sotto il dominio dei deformatori culturali è il nemico principale dell'Europa.”
D'altra parte in DER FEIND EUROPAS ( pag.82) leggiamo che se la Russia avesse conquistato l'Europa si sarebbe trovata di fronte a due alternative strategiche”...la prima possibile sarebbe quella di un'interminabile serie di rivolte contro il dominio russo che finirebbe solo con la cacciata dei barbari...la seconda possibilità potrebbe scaturire da un regime più illuminato da parte russa...accordante agli europei una più vasta autonomia ed un trattamento magnanimo. In pochi decenni l'Europa verrebbe per forza di cose ad infiltrare e dirigere la Russia nel profondo sia dell'aspetto , tecnologico, economico ed organizzativo sociale ed infine politico e militare. Invece della russificazione dell'Europa, vagheggiata da Dostoevsky ed Aksakov ciò che accadrebbe sarebbe una rinnovata europeizzazione della Russia. Un tentativo russo di integrare pacificamente l'Europa nel suo accrescimento di potenza potrebbe sfociare nel sorgere di una nuova simbiosi russo-eropea la cui forma finale sarebbe quella di un IMPERIUM europeo”28.
Tutto ciò non mancava di una certa logica e viene da chiedersi se con la caduta del blocco sovietico l'Europa non abbia perso l'ultima possibilità di sopravvivenza. Si puo comunque notare che il neutralismo di FPY assumeva, col passare del tempo, tinte sempre più filosovietiche e cresceva i lui il distacco al suo paese natale: gli USA identificati da lui nei nemici principali dell'Europa e della civiltà occidentale.29
Anni dopo Alain de Benoist ne IL NEMICO PRINCIPALE ed. la Rocca di Erec, Firenze 1989, avrebbe scritto “ ...il sistema che considereremo come nemico principale è quello la cui esistenza e la cui continuità comportano, quali che siano le sue caratteristiche, la più profonda decadenza per i popoli, le cui manifestazioni provocano nel modo più irrimediabile la disgregazione sociale l'erosione dell'identità collettiva e la cui diffusione conduce con maggior certezza alla fine della storia. Il nemico principale sarà dunque il liberalismo borghese, l'occidente atlantico ameicano di cui la socialdemocrazia europea non è che uno dei più pericolosi succedanei.30”
“Per l'Europa erede di Roma il nemico principale è l'America erede di Cartagine31”
Tentando di costituire una sorta di internazionale fascista FPY viaggiò per tutta l'Europa occidentale: fu in Francia dove Maurice Bardeche che aveva molto apprezzato IMPERIUM tentò di invano di farlo collaborare con Renè Binet un ex Trotzskista passato al fascismo.
Costtui morto nel 1957 in un incidente stradale, fondò una miriade di gruppuscoli neofascisti,( Parti Republicain d'Unitè Populaire, Mouvement socialiste d'Unitè Française, le riviste LE COMBATTANT EUROPEEN e le NOUVEL PROMETHEE) d'orientamento socialdarwinista ( razzisti poulisti).
Fu fondatore insieme allo svizzero George Amaudruz del Nouvel Ordre Europeen ed autore di opere di un certo interesse quali THEORIE DU RACISME, SOCIALISME NATIONAL CONTRE MARXISME, CONTRIBUTION AD UNE ETHIQUE RACISTE. Secondo quanto narrò poi il Bardeche Binet e FPY non riusciron a mettersi d'accordo su chi dovesse essere il capo! FPY fu anche in Italia nel 1951 partecipò a Napoli al congresso del Movimento Italiano Femminile, fiancheggiatore del MSI. Forse FPY non immaginava la deriva conservatrice atlantica e filo sionista che detto Movimento avrebbe preso!
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Capitolo 5°
UN RIVOLUZIONARIO
IN CERCA DI RIVOLUZioni.
Nel 1950 FPY torna in Canada, accompagnato da un fascista italiano , Egidio Boschi, squadrista marcia su Roma, emigrato poi in America latina dovem durante la guerra, aveva operato a favore dell'Asse. FPY avrebbe voluto fondare una rivista Fourth Front , tentativo che abortì. Ebbe comunque contatti col fascista canadese Adrien Arcand. Costui prima della guerra aveva capeggito il Partito Nazionale Sociale Cristiano fusosi con altri gruppi nel Partito di Unità Nazionale, sciolto allo scoppio delle ostilità; Arcand ed altri suoi collaboratori erano stati internati. Finito il conflitto il fascista canadese, morto nel 1967 avrebbe tentato di far rivivere il Movimento32.
Nello stesso periodo FPY ritornò negli USA stringendo contatti con elementi nazionalisti, ma l'esoerienza gli procurò una stima assai bassa dell'estrema destra americana. Dapprima avvicinò G.L.K.Smith , collaboratore di Huey P.Long, governatre populista della Louisiana, ucciso da un ebreo. Smith aveva avversato l'intervento degli USA nel II° conflitto mondiale. Nel 1942 aveva fondato La Christian Nationalist Crusade ed il periodico The Cross & The Flag fortemente nazionalista ed antisemita. Durante la cacci alle streghe, sarebbe stato avvicinato dallo staff del senatore McCarthy il quale gli avtrebbe chuesto di scrivergli un discordo dietro compenso!
Nel 52 FPY conobbe un veterano dell'attivismo filo fascista , H.Keith Thompson, legato ad ambienti del German American Bund e America First ed avrebbe collaborato con i servizi di informazione tedeschi. Grazie a lui FPY incontro Frederick Weiss, veterano tedesco della Grande Guerra, trasferitosi oltre atlantico dopo la disfatta. Altra importante conoscenza fu lo scrittore tedesco americano George S.Viereck propagandista filotedesco in tutti e due i conflitti mondiali.viereck fece incontrare a FPY gli storici revisionisti Tansill e Barnes. Bisogna ricordare di Barnes I RESPONSABILI DELLA SEONDA GUERRA MONDIALE, Cappelli Bologna 1962. In quel periodo Thompson era registrato , secondo la legge Usa, come rappresentante in America del SRP e si mobilitava in difesa del Remer.
Fpy lo affiancò facendosi registrare come agente del SRP sotto il nome di Frank Healy. A nome di un comitato per la giustizia internazionale i 2 inviarono a Dean Acheson, allora segretario di stato, una lettera in cui si chiedeva il suo intervento per il rilascio dei criminali di guerra e per la cessazione delle misure contro Remer. Il Bolton riporta un brano della Lettera nella qiale traspare lo stile dell'autore di Imperium. “Il movimento nazionalsocialista fu solo una forma soltanto provvisoria, del grande, irresistibile movimento esprimente lo Spirito della Nostra epoca, il risorgere dell'Autorità. Questo movimento rappresenta l'affermazione di tutti gli istinti ed i valori che Liberalismo e Democrazia e Bolscevismo tendono a negare.” Nella lettera si riaffermava il ruolo storicamente destinato all'Europa. “O l'Europa porterà pace ed ordine l mondo o il mondo rimarrà nelle tenebre e nel caos.”
È fin troppo facile oggi, mentre si assiste all'inesorabile suicidio dei popoli d'Europa , tacciare FPY i utopismo ma un sogno pur se tale, rimane sempre nobile grande. Nello stesso tempoi FPY scriveva , firmandosi come Weiss, su fogli editi da una singolare figura di neofascista statunitense, James H. Madole, leader di un gruppuscolo Newyorchese , il National renaissance Party.33
Questo gruppo fu capeggiato da Madole dalla fine anni'40 alla morte del fondatore , avvenuta nel 1978. Rimasero famose nelle cronache della Grande Mela, i suoi tentativi di arringare le multicolori folle cittadine, tentativi frustrati da sinistrorsi, ebrei e negri che si scagliavano contro gli sparuti ma non per questo meno eroici militanti del NRP. Quest'ultimo fu l'antesignano di movimenti terza forzisti, ovvero di coloro che si pongono in maniera radicale contro il capitalismo ed il marxismo. Agli inizi antisemita ed anticomunista come simili gruppi dell'estrema destra americana, il partito sotto l'influenza di Weiss e FPY , cambiò idea ed accettò che l'URSS sotto Stalin , si fosse di fatto liberata dal dominio ebraico, diventando un baluardo contro il sionismo e la plutocrazia, posizione ovviamente eretica per l'ottusa estrema destra USA. Andando oltre Madole giunse a considerare il sistema sovietico un totalitarismo con aspetti positivi. Appoggiò varie dittature del 3° mondo giudicate comuniste , citando fra tutte il nazionalismo progressista di Nasse, che gli procurò appoggi finanziari da parte di ambienti arabi. Pur essendo razzista strinse rapporti con gruppi nazionalisti afroamericani con i quali organizzò comuni manifestazioni. Col passare degli anni Madole ed il suo gruppo scivolarono, pur non abbandonando le manifestazioni di piazza, in un occultismo teosofico, dovuto anche al rifiuto del giudeo cristianesimo. Alla destra USA FPY si rivolse con il saggio DESTINY OF AMERICA. Adattandosi alla mentalità dei lettori si iniziava esaltando i pionieri ed i combattenti della guerra di indipendenza, e perfino le aggressioni al Messico ed alla Spagna in nome della supremazia bianca. Ma FPY affermava che le tradizioni europee erano fortemente avversate dai liberals a cui si aggiungevano nuovi immigrati di origine ebraica. FPY ribadiva così il concetto della estraneità del popolo ebraico alla civiltà occidentale, estraneità che lo portava fatalmente ad assumere un ruolo parassitario e di distorsione culturale nei confronti della cultura ospite. Con la fase di Zivilisation gli ebrei erano riusciti a raggiungere in Occidente ruoli direttivi. “Una civilizzazione basata sul denaro non tollera un'aristocrazia. Gli ebrei e la plutocrazia predicarono l'uguaglianza in quanto non doveva restare alcuna barriera all'impiego del denaro. Ma la loro eguaglianza portò ad una nuova ineguaglianza ,il potere del padrone del denaro sullo schiavo economico incatenato dal salario sul banco del lavoro. La libertà dell'ebreo era quella di spremere il sangue delle nazioni, la fraternità voleva dire che l'ebreo doveva esser accettato come uguale, pur mantenendo in sé il suo senso di appartenenza e la volontà di rivalsa.”
Ma se l'ebreo aveva favorito la caduta delle barriere della Kultur la stesa caduta lo aveva esposto al più grande dei pericoli insiti nella zivilisation, quello dell'assimilazione. Allo scopo di impedirla fu inventato il Sionismo. Più che la migrazione e la creazione di un enorme ghetto in Palestina lo scopo sionista era quello di preservare l'identità del popolo ebraico disperso nel mondo, ed in questa ottica andava vista la massiccia migrazione ebraica nel Nuovo Mondo. Secondo il nostro infatti “ durante il cinquantennio trascorso dalla fondazione del sionismo , circa 10 milioni di ebrei erano stati sbarcati sui lidi americani per prendere biologicamente ed economicamente il posto degli americani , per vivere come parassiti nell'organismo americano, per compiere opera di distorsione dei valori nei riguardi del modo di vivere sociale e spirituale della nazione”. Si era giunti ad una situazione nella quale gli USA erano dominio ebraico. L'ascesa al potere di F.D.Roosevelt aveva aggravato la situazione e l'America ha assunto una fisionomia semitica.
Proprio in questo periodo il FBI notò un sostanziale mutamente nelle posizio0neideologiche di weiss, da una posizione antisovietica ad un graduale appoggio all'URSS. Il Bureau avrebbe compreso che era FPY , sempre oggetto di interesse, a scrivere certi articoli sotto il nome dell'amico.
Nel corso del 1952 FPY ritornò in Germania a rendere visita ai camerati tedeschi ed andò a Praga ad assistere la processo contro dirigenti epurati di origine ebraica accusati di deviazionismo, tradimento e sionismo. Un articolo pubblicato anonimo nel 1952, WHAT IS BEHIND THE HANGING OF THE ELEVEN JEWS IN PRAGUE? ( cosa c'è dietro l'impiccagione dgli 11 ebrei a Praga?),riassume le sue impressioni sul processo. Sostanzialmente FPY vedeva nel processo un segno della crescente frattura fra Mosca e l'ebraismo, e dando per scontata l'identificazione fra USA ed ebraismo, riteneva che tali sviluppi avrebbero potuto creare una una situazione favorevole alla lotta di liberazione europea. Nel suo saggio il nostro ricordava come sia Mosca che Washington avessero salutato con favore la fondazione di Israele, ma notava come la situazione fosse cambiata. L'URSS era stata accusata di antisemitismo e Stalin di voler imitare Hitler. Mosca aveva rifiutato di far controllare dall'ONU il suo arsenale atomico, come proposto anche agli USA. Poi Stalin aveva cominciato l'epurazione degli ebrei e di questa il processo di Praga era il punto conclusivo. “Perciò il continuare a parlare di difesa contro il bolscevismo appartiene ormai al passato e pure parlare di difesa dell'Europa è una sciocchezza mentre ogni pollice di suolo europeo era controllato da mortali nemici dell'Europa, coloro che ne volevano ad ogni costo la sua estinzione politica e culturale.” FPY giungeva a a sostenere che l'URSS staliniana era un baluardo contro il dominio mondiale sionista americano. Profeticamente prevedeva il progressivo avvicinamento del mondo islamico a Mosca, costretto a ciò dal sostegno incondizionato
dato da Washington a Tel Aviv. E concludeva “ i processi hanno reso più facile il compito dell'ELF. Questo movimento è stato il ,primo a mettere in guardia l'Europa dal pericolo di estinguersi nella schiavitù datale da un alleanza teoricamente con l'America in realtà con la Cultura Stato Nazione Popolo Razza ebraica. Noi ripetiamo il nostro messaggio all'Europa : nessun europeo deve imbracciare le armi se non per un'Europa sovrana. nessun europeo deve combattere un nemico a vantaggio di un altro nemico. l'Europa ha un solo scopo attuare il suo destino. ovvero riconquistare la sua sovranità riaffermare la sua missione : stabilire il suo IMPERIUM dare al mondo un'era di pace ed ordine europei.34”
Secondo il Bolton FPY avrebbe poi confidato al Thompson di aver agito come corriere per ,i servizi cechi, durante gli anni 50. si poarla anche di un suo viaggio a Mosca ma non ci son po prove a riguardo.
Tornato FPY riferì ai camerati le sue impressioni su quello che riteneva fosse la nuovA politica sovietica e riusci ad influenzare il NRP e la rivista antisionista Common Sense. Il resto della destra USA, per cui il nostro nutriva un sempre più crescente disprezzo rimase su posizioni becere anticomuniste. Dopi il viaggio a Praga l'attività d i FPY restò misteriosa mentre la sbirraglia si interessava vieppiù a lui. In questo periodo conseguentemente al suo antiamericanismo cresceva in lui un interesse per per i regimi del 3° mondo nei quali sperava di trovare alleati nella lotta contro l'imperialismo USA.35
rivoluzionario in cerca di rivoluzioni come venne definito , l'autore di IMPERIUM sarebbe apparso in momenti cruciali in paesi interessanti. Soggiornò in Egitto, lavorando al ministero dell'informazione diretto da Sadat, simpatizzante dell'asse durante la guerra, successore di Nasser ed ucciso per i suoi cedimenti verso Israele. Al Cairo avrebbe collaborato con numerosi esuli europei rifugiatisi sulle rive del Nilo, sperando che costoro potessero ritornare in Europ a per riprendere la lotta. Ma tali attività e l'ammirazione nutrita per Nasser, non impedirono che il clima nordafricano gli divenisse insopportabile. In seguito avrebbe vistato Cu8ba dopo la vittoria di Castro, prendendo contatto con elementi del nuovo regime. Di questo periodo un saggio Il MONDO IN FIAMME. Una stima della situazione mondiale36.
L'opera si basava sulla convinzione dell'ineluttabilità di un conflitto mondiale fra occidente e socialismo. In quest'ottica il nostro esaminava le possibilità di vittoria delle forze in campo. Riguardo agli USA scriveva “Considerando la completa mancanza di coscienza morale del popolo americano, le possibilità di rivolta contro la dominazione ebraica è completamente da escludersi.”inoltre “ i sionisti possiedono due menti che funzionano indipendentemente l'una dall'altra. Come sionisti sono votati alla distruzione della civiltà occidentale, ma come padroni degliUSA devono , a malincuore, serbare agli USA stessi il predominio tecnologico e politico distruggendo la tempo stesso l'anima americana. In una parola essi operano al, contempo contro e a favore della civilizzazione occidentale.”
Notevole l'attenzione data agli avvenimenti nel 3° mondo. Si sottolineavano due fatti “ primo la rivolta araba guidata da Nasser . Secondo la formazione di regimi nazionalisti e neutralisti diretti da brillanti statisti, quali Tito, Nehru, Ayub Khan in Pakistan, Ibrahim Abboud in Sudan, Sekou Tourè Sukarno, nkrumah ed altri, essi sono alla testa di stati troppo deboli per poter lottare contro una superpotenza. Ma vogliono tutti l'indipendenza dei loro popoli. Il significato della loro azione sta nel fatto che essi diminuiscono il il potere giudeo americano senza accrescere quello dell'alleanza russo-cinese.” E Fpy auspicava fermenti simili in America latina. Anni dopo caduto il muro ci sarebbe stato chi avrebbe scritto “ necessità vitale sarà in futuro l'annichilimento della superpotenza mondialista talassocratica e non solo per gli eurasiatici ma per tutti popoli della terra che vorranno liberarsi dalla schiavitù politica, dallo sfruttamento politico, dalla morte spirituale”.37
Appare chiaro il nesso fra queste posizioni e quelle di FPY.
CAPITOLO 6°
LA FINE DEL DRAMMA.
La vita avventurosa di FPY volgeva ad una tragica conclusione. Nel giugno del 1960, FPY tornato negli USA , trovò alloggio da un conoscente di S.francisco, un certo Scharf, forse ebreo, il cui ruolo nella vicenda non fu mai chiarito. Avendo smarrito una valigia il nostro telefonò all'aeroporto ma il bagaglio trovato, fu aperto dagli impiegati che trovarono diversi passaporti con generalità diverse ma con le fotografie di un'unica persona : FPY. Ovviamente la polizia venne informata il ed il 16 giugno gli agenti irruppero nella casa e FPY venne arrestato dopo aver tentato di fuggire. Il giudice Karesh un rabbino affibbiò ad a FPY una cauzione spropositato per il reato di falsificazione di documenti: 50.000 $.
FPY non poté pagare e restò in carcere. Intanto ogni sorta di poliziotti convergeva sul carcere e ben presto iniziarono le manovre per farlo passare per infermo di mente in modo da evitare uno scomodo processo. Il 17 giugno morì per avvelenamento. Riteniamo che si sia dato la morte per non tradire neppure involontariamente, ciò che aveva fatto ciò in cui aveva creduto e i suoi camerati.
Forse egli avrebbe fatto proprie le parole di un altro suicida Muller Van Der Bruck. Ich Rette Unser Sache. Io salvo la nostra causa. Fra le ultime persone che ebbero la possibilità di visitarlo vi fu W.A:Carto che negli anni seguenti animò varie iniziative della estrema destra dell'estrema destra USA , fra le quali la Noontide Press che stampo varie edizioni di IMPERIUM38.
FPY si consacrò totalmente alla causa europea. Oggi la sua opera può apparire alquanto datata e suscitare molte riserve ma si può dire che la vita e l'opera di FPY si inseriscono a pieno titolo in quel filone del Fascismo europeo, la miglior definizione del quale resta quella data da Adriano Romualdi.” Il Fascismo nel suo significato europeo fu la coscienza profonda della decadenza cui andava incontro l'Europa e la volontà di porvi rimedio con mezzi totali e violenti”.39
Per questo vi sono ancora in questa Europa putrefatta uomini che, pur con tutte le loro contraddizioni non possono non dirsi fascisti. mentre la figura dell’autore di Imperium merita ancor oggi di essere ricordata con ammirazione da chiunque si consideri un “buon europeo”.
(1)Cfr Julius Evola: l’Uomo e l’operaVolpe, Roma, 1968, pag. 26.
APPENDICI
Mattias Gardell Gods of the Blood –the pagan revival and white separatismpagg. 168-170 “Yockey considerava la civiltà come un Essere organico dotata di un’anima dalla quale derivava la sua particolare individualità. Come ogni altro organismo, una civiltà passava attraverso le successive fasi della sua gestazione, nascita, crescita, maturazione, realizzazione, declino e morte. La storia mondiale era la memoria della vita e della morte di otto civiltà superiori, definite come Le forme vitali al vertice della gerarchia organica di cui le piante, gli animali e gli uomini sono i gradini inferiori… Yockey, in tal modo, rifiutava la visione lineare della storia, comprendente anche la concezione hegeliana di un progresso infinito culminante nella civiltà occidentale come coronamento della creazione.”Quella della civilizzazionenon era per Yockey una fase peculiare della vicenda della civiltà occidentale, ma una fase comune alla vita di ogni cultura superiore.le quali, come ogni altra forma di vita, erano destinate a declinare e a morire. Dato che tutte le civiltà superiori appartenevano ad uno stesso genusesse avevano alcuni aspetti in comune, ma differivano tra loro secondo i caratteri peculiari alle proprie anime individuali. La reazione delle varie “anime delle civiltà”agli accadimenti storici, ai flussi delle popolazioni e all’ambiente erano diverse. Cosa più importante, ogni “anima di civiltà”sviluppava la propria espressione religiosa che perdurava lungo il lasso di vita della civiltà e determinava la sua scienza, la filosofia, la morale, e le espressioni artistiche, le strutture statali e gli aspetti della civilizzazione. Yockey considerava che le razze fossero dei materiali per l’espressione delle civiltà, diverse tra loro per il loro grado di volontà di potenza,e che fossero entità sia biologiche che spirituali. “alla base vi è il forte, primitivo pulsare del ritmo cosmico in una data stirpe; al di sopra il Destino di una Superiore Civiltà che plasma, crea e guida. Lungi dall’essere entità permanenti le razze erano considerate come costruzioni fluide della civiltà che potevano trasformarsi secondo l’evoluzione del processo organico di questa. Così, la differenziazione delle varie razze bianche in auge nel XIX secolo (Alpina, Nordica, Teutonica, Anglo-Sassone, Mediterranea e via elencando)rifletteva la “crisi di civiltà”materialistica di codesta epoca, mentre, prevedeva Yockey, dal trionfo imperiale della alta cultura dell’Occidente sarebbe emersa una vigorosa razza pan –europea.
Decisivo per codesto trionfo sarebbe stato il grado in cui si sarebbero potuti trovare rimedi atti a curare la “malattia”che minacciava gravemente la cultura occidentale. Nella sua “patologia culturale”Yockey identificava malattie collegate tra loro: il “parassitismo culturale”, il “ritardo culturale” e la “distorsione culturale”. Il parassita apparteneva ad una forma vitale che viveva nel corpo di un’altra forma vitale alle sue spese, tali sarebbero stati i gruppi negri, ebraici ed asiatici nell’ambito dell’Occidente: Il danno che la loro presenza procurava aumentava secondo il suo effondersi e il crescere della sua attività nell’ambito della vita della cultura ospite, fenomeno che provocava una distorsione nello sviluppo organico della civiltà e un ritardo nel compiersi del suo sviluppo. Secondo Yockey, il parassita più dannoso tra quelli che infestavano la cultura occidentale, inclusa la sua colonia americana, era costituito dagli ebrei, nei loro confronti vi era un solo rimedio possibile.. L’antisemitismo è del tutto analogo nella patologia culturale alla formazione degli anticorpi nel sistema sanguineo del corpo umano. In entrambi i casi, l’organismo tenta di resistere alla presenza di una vita ad esso estranea. Entrambi i fenomeni sono inevitabili, espressione organicamente necessarie del suo destino. Impegnati in una millenaria guerra contro l’Occidente, gli ebrei si erano avvantaggiarti della crisi di maturazione della civiltà occidentale, cioè della fase di civilizzazione, promuovendo idee devianti e pericolose quali la democrazia, l’egualitarismo, il femminismo, l’umanismo, il capitalismo e i comunismo. L’America essendo solo una colonia della civiltà occidentale e perciò priva di una propria Idea guida(cioè di ogni più alta espressione che porta un proprio contributo alla storia mondiale), aveva trovato difficile resistere a queste forze estranee e nocive. Culturalmente debole ma militarmente forte, l’America(gli USA) era caduta sotto il dominio dei parassiti, questi avevano usato il suo potente impulso imperialistico per giungere a dividere l’Europa dopo che la prima ondata della “resurrezione dell’autorità” aveva avuto inizio con l’ascesa al potere di Adolf Hitler. Yockey rimaneva, in ogni modo, convinto che una forza organica insita nell’organismo si stesse accumulando.Un profondo Si sta diffondendo nell’Occidente un profondo ed ardente desiderio di liberasi dalla sporcizia e dall’impurità dalla politica dei partiti, dalla lotta di classe, dall’usura finanziaria e dalla completa assenza di spirito eroico. L’Occidente sarebbe ritornato alla purezza della propria anima per adempiere al suo estremo compito organico, la creazione della Cultura-Stato-Nazione-Popolo-Razza-Impero dell’Occidente come base per l’adempimento del suo Imperativo Interiore di un Imperialismo AssolutoL’eroismo, la rinascita della religiosità e un duro socialismo razziale avrebbero caratterizzato uno stato autoritario destinato a sferrare “la più grande delle guerre della storia contro i barbarie realizzare un nuovo, totaleeautoritario Imperialismo che avrebbe piantato la bandiera dell’Occidente sulle più alte vette e sulle più remote penisole”
.-
“L'unica soluzione per il futuro dell' Europa e, in effetti, per la stessa
Civiltà Occidentale è un IMPERIUM EUROPA -Un Impero europeo. Un'Europa non di banchieri e burocrati, ma un'Europa di Grandi Politiche a livello
planetario. Un Imperium di Regioni e non di nazioni-stato artificiali. Un
Imperium modellato sul Sacro Romano Impero, con un'autorità centrale che incarni l'elemento Politico e quello Spirituale. Un centro al quale tutti gli Europoidi faranno riferimento e rimarranno avvinti. Un punto centrale cui tutte le regioni dell'Impero si sentiranno organicamente unite, pur mantenendo le loro specificità. Mantenendo le loro libertà d'iniziativa, le loro diversità e interazioni, caste, classi, caratteri, personalità,
gerarchie tutti convergeranno verso un'IDEA superiore. Una lingua comune ci legherà tutti: il Latino!” Norman Lowell Europa: L’Imperium o la mortepag.54
“Noi vogliamo un’Europa potente, indipendente e rispettata inglobante tutte le nazioni del continente boreale da Brest a Vladivostok… Questa Europa, come diceva il Generale De Gaulle, va dall’Atlantico agli Urali, ma anche fino a Vladivostok, tracciando l’arco settentrionale delle nostre solidarietà culturali e dei nostri interessi comuni… Questa Europa arricchita dalle culture greca e latina, magnificata dal cristianesimo, sublimata dalla Rinascenza, questa Europa trasmessa di generazione in generazione fino a noi ed ai nostri figli, ingloba, certamente, l’immensa Russia. La Francia, la Germania, l’Italia, noi tutti abbiamo bisogno delle gigantesche risorse in energie fossili della Siberia. La Russia, quanto a lei, che è entrata da tempo nella notte glaciale dell’inverno demografico, ha bisogno di uomini, di ingegneri, di operai, di coloni per trasformare lo spazio siberiano e contenere l’espansione demografica cinese. La grande Europa continentale ha, incontestabilmente, le dimensioni per bilanciare la superpotenza americana e contribuire a stabilire un equilibrio”Jean Marie Le Pen alla Convenzione del Front National, Arras, 15 Marzo 2009.
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INDICE
Appunti per una premessa
Cap 1 Uno yankee fuori dal gregge
Cap 2 Imperium :la filosofia della storia e della politica
Cap.3 Da Mosley all’ELF
Cap.4 Il SRP ed il Nemico dell’Europa
Cap.5Un rivoluzionario in cerca della rivoluzione
Cap.6 La fine del dramma
Appendici.
Bibliografia
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