sabato 26 giugno 2010

PATRIOTTISMO!


Devo fare alcune precisazioni biografiche. Il sottoscritto è nato in una famiglia piccolo medio borghese, con da parte materna i maschi che avevano fatto tutti gli ufficiali, ero cresciuto in un ambiente dove il patriottismo si respirava a pieni polmoni, dove il sottoscritto era orgoglioso e fiero dei propri parenti che avevano servito la PATRIA, ero abituato a chiamarla così non il Paese, così lo chiamava la nostra calsse politica corrotta come lo è sempre stata dal 1945 ai giorni nostri! il sottoscritto amava il tricolore, lo amava visceralmente, quell'unione cromatica di verde bianco e rosso alla vista gli dava piacere. ed aveva un'antipatia istintiva per tutti coloro che parlavano di "retorica patriottarda" di abolizione degli eserciti e delle frontiere, sia che fossero hippies o sessantottini poco puliti, sia che fossero ben pasciuti ed elegantemente snob intellettuali radical chic, o untuosi clericali. queste tre categorie unite solo dall'irritazione che provavano per il concetto di un'Italia unita e con una propria missione del mondo.
E se proprio debbo dirla tutta il sottoscritto non aveva un odio per i nemici passati o eventualmente futuri. Le letture di certi autori italiani e stranieri gli avevano insegnato a sentire " secondo il suo cuore" le persone che, qualunque fosse la loro nazionalità od il colore della pelle, avevano dato prova di essere attaccati a certi valori, quali il dovere verso la patria, i propri commilitoni, la propria parola insomma il senso del dovere ed il valore! Era questo sentimento di empatia, di vicinanza, di RISPETTO l'unico sentimento internazionalista, in un periodo di derisione e sbeffeggiamento degli ideali di cui sopra. L'avanzare degli anni di chi scrive non gli ha fatto diminuire la memoria, e ricorda vividamente certi comportamenti. Ho portato con orgoglio le bandiere tricolori alle manifestazioni, mi faceva piacere vedere che la fiamma del mio partito aveva quei tre colori, a Redipuglia e sul colle Sant'Elia durante una gita-pellegrinaggio ho sentito un groppo alla gola, da quelle tombe parlava la voce della Patria, (anche se non l'avrei mai confessato a me stesso,chissà perchè tendiamo a voler apparire cinici), lo stesso groppo in gola che, anni più tardi ho sentito mentre vestito in kaki, con il Garand con la baionetta inastata in una mano e l'altra alzata nel giuramento, sentivo la musica dell'inno del Piave. Premesso questo ora devo dire che sentire parlare di Patria dai politicanti italiani , sia quelli cosiddetti di centro destra che usano la parola Patria per coprire i propri meschini interessi economici, sia dai cosiddetti politici di sinistra, che la usano dopo averci sputato sopra insieme agli intellettuali borghesi,mi fa venire il vomito. Non devono permettersi di parlarmi di Patria coloro che la svendono, ( svendono il nostro popolo, la nostra terra,le nostre radici tutto ciò che concretizza il concetto di Patria!)agli gnomi della finanza ed agli imperialismi stranieri, e nemici del nostro futuro!Con la Lega fate come sempre i ladri di Pisa!NON OSATE PARLARMI DI PATRIA, CAPITO ! LA MIA PATRIA E QUELLO CHE VOI INTENDETE PER PATRIA SONO DUE COSE TOTALMENTE DIVERSE!

1 commento:

  1. Concordo.
    Per il sottoscritto la parola "Patria ha perso di significato il 25 aprile 1945. Da allora è stato l'oblio, la Nazione una eterna terra di conquista per gli arrivisti di ieri, oggi e domani.

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